Signore, guarisci il nostro dolore

Signore, guarisci il nostro dolore


PALERMO – Un Papa “venuto da lontano”, diventato “l’amico di ogni uomo”. In una Cattedrale gremita come non mai, l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, celebra la Messa in suffragio del pontefice argentino.

Dopo i momenti di preghiera nelle singole parrocchie, stasera il presule ha chiamato a raccolta un popolo fatto di giovani e meno giovani, sacerdoti, religiosi, gruppi ecclesiali, scout, confraternite, associazioni, rappresentanti della società civile, autorità politiche e militari tra cui il sindaco Roberto Lagalla, il Prefetto Massimo Mariani, e il Questore Vito Calvino, perfino turisti incuriositi.

Il Papa degli ultimi

Una celebrazione sentita e partecipata, fatta di commozione per la scomparsa del Santo Padre e d’intensa preghiera. I fiori e il bianco dell’Ottava di Pasqua sembrano quasi stridere con i sentimenti di chi partecipa e guarda con nostalgia all’immagine del Papa posta sull’altare.

Nonostante i numeri imponenti, con quasi 1.500 presenti, circa 200 ministri e ogni anfratto della grande aula praticamente occupato, tra cui confessionali e cappelle laterali, la liturgia è scandita dal silenzio e dalle parole di Lorefice.

“Papa Francesco, con la vita e con le parole, ci ricordava sempre che il Risorto volge lo sguardo agli ultimi – dice nell’omelia, accolta da un applauso finale -. Così è stato Francesco: uno da cui chi credeva di non contare nulla, e di non poter essere guardato da nessuno, si è sentito visto”.

Il “suo” don Pino

Il ricordo va immediatamente alla visita a Palermo del pontefice argentino del 2018, quando Francesco visitò anche la Cattedrale per incontrare il clero dopo aver fatto tappa al Foro Italico, alla Missione di Biagio Conte e a quella che fu la casa di don Pino Puglisi

La tomba del sacerdote ucciso dalla mafia è nella navata sinistra, figura a cui il Papa dedicò anche un messaggio nel trentennale del martirio.

“Quel 15 settembre, qui, a Palermo, la Vergine Addolorata ci ha donato Papa Francesco, pellegrino nei luoghi del martirio del nostro – e suo! – Beato Pino Puglisi. Ha illuminato la nostra vita e ci ha aiutato ad attraversare anche i momenti bui, quelli in cui sembrava di non sentire più la carezza di Dio”.

“In questi dodici anni Francesco ci ha insegnato a vedere come vede Dio – continua l’arcivescovo con la voce rotta dall’emozione -. E pure noi siamo stati raggiunti amorevolmente dallo sguardo del Papa. Io per primo mi sono sentito visto, scovato da lui”.

Il popolo di Francesco

Parole che risuonano nella grande Cattedrale e fanno breccia nel cuore di chi le ascolta, in quel popolo che Francesco amava guidare come pastore amorevole, sognando una Chiesa aperta al mondo e “ospedale da campo” per chi si sente ferito ed emarginato.

“Papa Francesco era uno di noi e rimarrà nel cuore di tanti – dice Giuliana, arrivata da un paese della Provincia con i pullman organizzati dalla parrocchia -. Essere qui significa dirgli grazie un’ultima volta per quello che ha fatto ed è stato per noi”.

L’articolo “Signore, guarisci il nostro dolore”
livesicilia.it è stato pubblicato il 2025-04-24 20:01:31 da Roberto Immesi


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