Singapore, centro finanziario e tecnologico del Sud-Est asiatico – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale


Singapore si presenta come un intrigante mosaico interetnico. Questa Città-Stato, estesa per soli 719 chilometri quadrati– una superficie che rappresenta poco più della metà di Roma – è una potenza di sei milioni di abitanti con un peculiare tessuto culturale formato da una maggioranza cinese e da una folta comunità indiana e malese, un multiculturalismo sostenuto non solo da apposite politiche di integrazione ma anche dal riconoscimento di ben quattro lingue ufficiali: inglese, cinese mandarino, malese, tamil.

Politicamente stabile, Singapore è guidata dal People’s Action Party (PAP) sin dalla sua indipendenza nel 1965, con una visione che ha costruito uno dei sistemi economici più competitivi e innovativi al mondo. Con un Prodotto interno lordo (PIL) pro capite tra i più alti a livello globale, Singapore incarna il successo economico fondato sulla logistica e sulla tecnologia. Ai vertici delle principali classifiche internazionali per innovazione e competitività – nel Global Innovation Index 2023, è risultata l’ottava economia più innovativa al mondo – e con la sua posizione strategica, si è anche guadagnata il ruolo di sistema economico più avanzato dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico (ASEAN).

Singapore punta inoltre a trasformare ulteriormente il suo ruolo di hub finanziario anche attraverso l’innovazione nel Fintech e tecnologie come la valuta digitale della Banca Centrale (CBDC), il progetto Nexus per integrare i sistemi di pagamento transfrontalieri nell’area ASEAN nonché l’introduzione di nuovi strumenti finanziari per le imprese a sostegno della transizione energetica con il progetto Greenprint.

Anche il porto di Singapore, connesso a 120 Paesi, rappresenta un punto cardine per il commercio mondiale. Il Paese è parte del Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership (CPTPP) e del Regional Comprehensive Economic Partnership (RCEP), che include i Paesi ASEAN, Cina, Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda, equivalenti a circa il 30% della gente mondiale. Singapore è peraltro il maggiore partner commerciale dell’Unione Europea (UE) nel Sud-Est Asiatico e oltre 10.000 imprese europee vi operano, trovando nel Paese il trampolino ideale per servire un bacino immenso di consumatori e risorse in tutta l’area del Pacifico. Dietro quest‘intensa cooperazione vi è anche un Accordo di libero scambio (FTA), firmato a Bruxelles nel 2018 e pienamente operativo dal 2019: un accordo che, grazie all’intervento dell’Italia, riconosce le indicazioni geografiche e ne ha finora tutelate quasi 200 a livello europeo, di cui 39 eccellenze italiane.

Inoltre, l’Accordo commerciale digitale – il primo del suo genere per l’UE – firmato nel luglio 2024, rappresenta un importante avanzamento nel commercio digitale europeo. Si tratta di una garanzia di trasparenza e sicurezza, che crea le condizioni per flussi di dati liberi e protetti e uno spazio dove esportare competenze tecnologiche e digitali.

Singapore si conferma un centro di eccellenza mondiale, grazie agli ingenti investimenti pubblici in ricerca e sviluppo (R&D), che la posizionano all’11° posto globale e al primo per investimenti pro capite in questo settore. Con un ecosistema vivace composto da 4.000 startup, 220 venture capital, 227 incubatori-acceleratori e innumerevoli collaborazioni scientifiche, Singapore ha attirato nel 2023 investimenti in startup per un totale di 8,5 miliardi di dollari, mentre multinazionali come Google, PayPal, Visa, Microsoft, IBM e Philips hanno scelto di stabilire centri di innovazione nel Paese, consolidando la sua reputazione come hub tecnologico.

La Città-Stato, che rappresenta un terreno fertile per partnership internazionali, ha anche siglato nel 2016 un memorandum di cooperazione scientifica e tecnologica con l’Italia. Questa cooperazione, operativa dal 2020 e implementata con il primo Programma Esecutivo (PE) nel 2023, prevede un finanziamento complessivo di sei milioni di euro, equamente diviso tra i due Paesi, destinato a sostenere dieci progetti in settori strategici come food-tech, intelligenza artificiale, medicina, fotonica, tecnologia quantistica e robotica.

In ambito accademico, il legame tra i due Paesi si è rafforzato ulteriormente anche grazie alla collaborazione tra i rispettivi orti botanici dell’Università di Padova e del National Parks Board di Singapore, entrambi Patrimonio dell’Umanità UNESCO, per promuovere scambi di esperienze e progetti condivisi nei prossimi cinque anni.

Anche il settore finanziario e tecnologico ha beneficiato di accordi strategici. Nel marzo 2023, AssoFintech e la Singapore Fintech Association hanno siglato un memorandum per favorire l’internazionalizzazione delle attività di ricerca e sviluppo delle imprese Fintech e Insurtech italiane e singaporeane. Sempre nello stesso mese, Sgmc-Capital e Simest hanno formalizzato una partnership per sostenere le aziende italiane nell’espansione verso il Sud-Est asiatico, individuando strumenti finanziari adatti e opportunità di capitalizzazione.

Infine, nel 2021, durante il G20 Ricerca e Innovazione, Italia e Singapore hanno siglato un memorandum sulla cooperazione digitale, che copre ambiti strategici come economia digitale, tecnologie emergenti e servizi digitali governativi.

Dal punto di vista commerciale, l’Italia si è affermata nel 2023 come 20° fornitore della Città-Stato e rimane prima destinazione delle esportazioni italiane nel Sud-Est asiatico, con una quota del 28% sul totale nella regione e un aumento del 9,5% rispetto al 2022. Le voci principali delle esportazioni italiane consistono in prodotti di elettronica e apparecchi elettromedicali, macchinari industriali, prodotti chimici, apparecchi elettrici, abbigliamento e articoli in pelle, prodotti petroliferi raffinati, alimentari e bevande. Le importazioni sono costituite soprattutto da prodotti di elettronica, prodotti farmaceutici, prodotti della metallurgia, prodotti chimici e macchinari industriali.

Singapore, in virtù della sua struttura industriale fondata, come quella italiana, sulle piccole e medie imprese e su una vasta rete di accordi di libero scambio con i Paesi vicini, offre potenzialità importanti quale ponte per gli investimenti del sistema produttivo nell’area asiatica.

In termini di attrazione investimenti, i due fondi sovrani Temasek e GIC sono presenti in Italia con partecipazioni in aziende quotate, finanziamenti di fondi di private equity attivi su piccole e medie imprese, interventi finanziari in progetti di rigenerazione urbana. Dal punto di vista industriale, si registrano solidi interessi di operatori locali in Italia: PSA, la società che opera nel porto di Singapore, gestisce tre terminal portuali in Italia, due a Genova e uno a Venezia; nel marzo scorso la start-up singaporeana Silicon Box ha annunciato un investimento di oltre 3,2 miliardi di euro in conto capitale e 4,3 miliardi di euro di spese operative per la costruzione di uno stabilimento di chiplets (piccoli circuiti integrati) in Nord Italia, che genererà 1.600 nuovi posti di lavoro diretti per 15 anni.

Infine, sul fronte urbano, Singapore si distingue per un’altra iniziativa visionaria: l’ASEAN Smart Cities Network. Dal 2018, ha spinto per la creazione di una rete di città sostenibili e tecnologicamente avanzate che cooperano e condividono tecnologie, concentrandosi su sostenibilità (riciclo, uso di fonti energetiche alternative) e qualità della vita (gestione del traffico, smaltimento rifiuti, sicurezza). Singapore non solo guida il progetto, ma si propone come capitale tecnologica e finanziaria dell’intera regione, diventando un punto di riferimento per le infrastrutture green. 

 

SINGAPORE, PORTA D’ORIENTE PER IL KNOW-HOW ITALIANO

Intervista all’Ambasciatore d’Italia Dante Brandi

Con uno dei maggiori redditi pro capite in assoluto, Singapore è uno dei centri finanziari più avanzati del mondo. Dall’innovazione tecnologica alla sostenibilità urbana, passando anche attraverso il settore agroalimentare, sono tante le aree economiche offerte dalla Città-Stato, che può inoltre fungere da porta d’accesso per le imprese italiane al più vasto mercato asiatico. Di questo parere è l’Ambasciatore Dante Brandi, che rappresenta l’Italia a Singapore e fa il punto in quest’intervista sulle opportunità da monitorare.

Ambasciatore, ci parli delle opportunità che, secondo lei, le imprese italiane dovrebbero considerare per investire a Singapore.

Singapore è uno dei centri finanziari globali più avanzati e un crocevia importante per il commercio internazionale, situata strategicamente tra l’Oceano Indiano e il Pacifico. I suoi asset principali comprendono una governance efficiente, un sistema legale trasparente e un ambiente imprenditoriale aperto agli investimenti stranieri. Le infrastrutture fisiche e digitali sono tra le più sviluppate al mondo, supportando settori chiave come la logistica avanzata, l’automazione industriale e l’innovazione tecnologica.

Le imprese italiane possono trovare interessanti opportunità nei settori emergenti come le tecnologie verdi, dove Singapore punta a guidare i processi di transizione energetica a livello regionale. Anche il settore della sostenibilità urbana, con progetti di smart-city e infrastrutture resilienti, offre opportunità per le aziende italiane specializzate in costruzioni ecocompatibili, design sostenibile e sistemi di mobilità avanzata. La Città-Stato ha inoltre posto grande enfasi sull’industria alimentare sostenibile, aprendo le porte ad aziende che operano nel foodtech, nelle biotecnologie agricole e nei sistemi di produzione alimentare innovativa. 

Considerando le strategie adottate dal Governo locale, ci sono settori specifici che meritano particolare attenzione?

I piani governativi di Singapore, come il “Green Plan 2030”, mirano a ridurre drasticamente l’impronta di carbonio del Paese, con investimenti significativi nelle energie rinnovabili e nello sviluppo di una società a basse emissioni. Questo offre una gamma di possibilità per le imprese italiane esperte in energie rinnovabili, oltre che per chi sviluppa tecnologie di gestione intelligente delle risorse idriche e di efficientamento energetico.

Il piano include anche lo sviluppo di tecnologie per il trattamento dei rifiuti e l’economia circolare, in cui le soluzioni italiane potrebbero avere un impatto rilevante. Inoltre, la digitalizzazione rimane una priorità assoluta: Singapore ha investito molto in intelligenza artificiale, sicurezza cibernetica, computazione quantistica e automazione industriale. Le aziende italiane che possono offrire innovazioni in questi ambiti hanno l’opportunità di inserirsi in partnership strategiche. 

Può darci una panoramica sulla presenza italiana attuale a Singapore?

La presenza italiana a Singapore è significativa e in crescita, con circa 250 aziende italiane già operanti sul territorio. Esse spaziano dalla moda al food & beverage, dallo shipping a manifatture avanzate come il farmaceutico e i semiconduttori. Alcuni marchi iconici del lusso italiano hanno una presenza consolidata, mentre settori come il design e l’architettura stanno crescendo rapidamente grazie a progetti di grande visibilità, come quelli legati allo sviluppo urbano e alle infrastrutture verdi.

La comunità italiana residente, composta da circa 5.000 connazionali, è altamente qualificata e include numerosi professionisti che lavorano in posizioni strategiche nei settori della finanza, della ricerca scientifica e della tecnologia. Vi è infatti un’importante rete di professori e ricercatori italiani, oltre cento, che lavorano nelle prestigiose università singaporeane, collegati tra loro e con l’Italia grazie al lavoro dell’Addetto Scientifico dell’Ambasciata. Grazie all’Accordo bilaterale di Cooperazione Scientifica e Tecnologica, sono stati avviati dieci progetti esecutivi che prevedono ricerche congiunte tra università italiane e singaporeane in molteplici settori, tra cui food-tech, intelligenza artificiale, medicina e salute, fotonica, tecnologia quantistica, robotica e infine ricerca su idrogeno come fonte energetica. 

Può illustrarci l’entità delle relazioni tra Singapore e Italia?

Le relazioni bilaterali tra Singapore e Italia si fondano anzitutto sulla condivisione di valori e interessi, quali quelli di un ordine internazionale basato su regole e aperto ai commerci. A livello economico, Singapore è un partner importante per l’Italia nel contesto dell’Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico (ASEAN), offrendosi come sua porta di accesso per le imprese italiane.

Il futuro delle relazioni potrebbe vedere un’espansione grazie agli accordi commerciali tra l’Unione Europea (UE) e Singapore già in vigore, come quello di Libero Scambio (EUSFTA), il primo siglato con un Paese dell’ASEAN, e in prospettiva, gli accordi tra UE e Singapore sulla protezione degli investimenti e sul commercio digitale, che potranno dare impulso alle relazioni bilaterali in questo settore, facilitando ulteriormente le partnership nell’innovazione tecnologica tra Europa e Asia. La recente visita della nave scuola Amerigo Vespucci e le numerose iniziative organizzate nel Villaggio Italia, hanno tracciato nuove prospettive di crescita soprattutto in considerazione dei potenziali interessi di lungo periodo in settori strategici come la transizione energetica, la digitalizzazione e lo spazio. Si è trattato di un appuntamento importante, esemplificativo della strategia che l’Ambasciata e tutti gli attori del Sistema Paese in loco stanno sviluppando a Singapore: su tutto, vi è l’obiettivo di promuovere l’Italia al di là delle sue tradizionali 3F (Food, Furniture, Fashion) – e quindi anche come importante controparte in settori come scienza, tecnologia, industria avanzata, arte, creatività e cultura.

Il Sistema Italia, composto dall’Ambasciata, dall’Agenzia ICE, dalla Camera di Commercio Italiana a Singapore e da enti come SACE, continua a darsi come priorità quella del sostegno alle imprese italiane, attraverso seminari, incontri B2B e assistenza per l’espansione internazionale. Eventi come il FIND – Design Fair Asia e il programma di accelerazione di start-up nei settori fintech, insurtech e blockchain sono alcuni esempi di come il Sistema Italia stia lavorando per rafforzare la presenza italiana nel mercato di Singapore e nell’area ASEAN.

Leggi tutto l’articolo Singapore, centro finanziario e tecnologico del Sud-Est asiatico – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
www.esteri.it è stato pubblicato il 2024-12-05 11:15:28 da Assistenza tecnica


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