GROSSETO. Tutto a posto, non è successo nulla. Quindici giorni dopo la prima foto con il nuovo Cda di Sistema, ecco una nuova foto, con le stesse persone. In mezzo quindici giorni di polemiche che, secondo il sindaco, sono state alimentate dalla stampa. Al punto che Amedeo Vasellini «merita un applauso per aver rinunciato al compenso».
In realtà le cose non stanno così.
Quindici giorni fa, il giorno della frettolosa foto post assemblea di Sistema, nessuno sapeva della legge dello Stato che prevede che, per i pensionati, non ci sia compenso. Tanto che poche ore prima della frettolosa foto il sindaco, in assemblea, aveva annunciato le nomine e i compensi, il verbale firmato lunedì 12 maggio riporta correttamente le sue parole, firmando anche il decreto di nomina. Era il 28 aprile.
Tutto era già stato ufficializzato, con tanto di comunicato stampa inviato alle redazioni.
Poi Giacomo Gori ha “scoperto” la legge che nessuno, sindaco, assessore alle partecipate, segretario comunale e uffici, conosceva e, in qualche modo, si è corso ai ripari. Ma nessuno ha rinunciato a nulla, semplicemente quel compenso non sarebbe dovuto neppure esistere, non doveva neppure essere dichiarato.
Magari Vasellini poteva rinunciare all’incarico a titolo gratuito, ma questo è altro discorso.
I quindici giorni di polemiche alimentate dalla stampa, come dice il sindaco, sono nate dall’ignorantia legis che non excusat.
Lo show del sindaco si consuma nel suo ufficio. «Sarà una conferenza stampa atipica» precisa subito.
Ha gli articoli stampati davanti, sottolineati, appuntati. A fianco ci sono i tre componenti del Cda (Vasellini, Piu e Ferretti) e il direttore di Sistema, Alberto Paolini. Non c’è Mauro Squarcia, per altri impegni, ma anche lui è nel novero di quelli amati dal sindaco, insieme a Fabrizio Rossi, anche lui assente, assessore alle partecipate.
Il sindaco legge le frasi, ribatte, precisa.
Chiarendo che non è in conflitto con Squarcia («grande stima e ottimi risultati, ma si va avanti»), né tantomeno con Fabrizio Rossi. «Fabrizio lo amo. Anzi, in questo iter delle nomine lo abbiamo anche aiutato. E il suo portaborse Ferretti (la dizione corretta è collaboratore parlamentare, ndr) l’ho voluto io. Non l’ha certo imposto lui».
E ancora: «Che la presidenza di Sistema sarebbe toccata alla lista civica del sindaco era chiaro fin dalle elezioni».
Una precisazione anche sul figlio di Amedeo, Andrea Vasellini, consigliere comunale della lista del sindaco. «La legge è chiara, non c’è incompatibilità. Al limite il figlio, quando si parlerà in consiglio di Sistema, uscirà dall’aula». L’opportunità politica neppure lo sfiora.
Quindi «fatti gli opportuni controlli» e «chiesti i pareri legali» il sindaco spiega che ci sono state illazioni e falsità ma che, in realtà, non è mai successo nulla e il Cda, adesso finalmente ufficiale, è regolarmente nominato e in carica.
Senza una nuova assemblea della società.
Un Cda a 3, previsto dallo statuto di Sistema, ma forse in conflitto con la legge che, certo, non può essere superata da uno statuto di un’azienda.
Il sindaco spiega che non è un problema neppure il fatto che, sulla sua dichiarazione del 24 aprile, Amedeo Vasellini abbia scritto di non avere altri incarichi quando, sia pur senza compenso e senza gettone, è anche nel Cda di GrossetoFiere. E lui aggiunge: «Chiarisco che non sono proprietario di alberghi, ma solo manager».
In ogni caso tutti gli atti, compreso il verbale dell’assemblea, saranno inviati al Mef (ministero dell’economia e delle finanze) e alla Corte dei Conti che, in 60 giorni, diranno se tutto è regolare e davvero non è successo nulla.
In cuor nostro ci speriamo. Preferiremmo raccontare altro.
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