Sono al 100%. Finire ancora secondo non l’avrei accettato

Ha scelto il tortellino per celebrare il Gran Premio dell’Emilia Romagna. Perchè si tratta di un pasto che rappresenta “casa e famiglia”. Pecco Bagnaia festeggia la Sprint Race di Misano sfoggiando un casco realizzato insieme allo chef Massimo Bottura, che omaggia la comunità del ‘Tortellante’. “Un’iniziativa fantastica, che dà valore a persone con problematiche e che li rende importanti partecipando ad un progetto, per quanto fanno finisce in un ristorante con tre stelle Michelin”, le parole di Bagnaia. E sul casco c’è anche una dedica speciale per Luca Salvadori, scomparso sabato scorso in una gara in Germania. “E’ il minimo che possa fare”. 

Pecco è arrivata una bella vittoria…

“Non avrei accettato un altro secondo posto, perchè il potenziale che abbiamo è un qualcosa da non sprecare. Sapevo di averne un po’ di più ed ho cercato di star il più vicino possibile a Jorge Martin (secondo al traguardo, ndr), anche perchè nel terzo settore siamo competitivi. Ma è sempre complicato quando si duella con un avversario come Jorge che è molto forte. Vedremo in gara come andrà, ma correre con la media mi piace di più”.

E’ una lotta di velocità pura o anche di nervi? Jorge ha commesso un errore…

“E’ stata una gara di velocità pura. Abbiamo dimostrato entrambi di aver un passo incredibile. E quando si guida in questo modo e si è vicino al limite un piccolo errore può costare caro”.

Dopo i test avete quindi raggiunto il limite? Sarà il pilota a fare la differenza?

“Fare secondi significa perdere punti da Jorge. Quindi bisogna solo vincere. E vale anche per Jorge. Quindi bisogna dare sempre il massimo. La differenza dal vincere al cadere e perder quindi poco è poca. Esser perfetti senza commettere errori è dura”. 

Tornando alle qualifiche, ti è dispiaciuto non scendere sotto il “30?

“Ho toccato la riga bianca al curvone e mi si è chiuso l’anteriore, perdendo 377 millesimi. Purtroppo nella notte sono state riverniciate le righe bianche e non è stata una grande cosa”. 

Che differenza hai trovato rispetto a due settimane fa?

“Mi sento al 100% mentre guido e non avrei mollato fino alla fine. Ci avrei provato, finire secondo non l’avrei accettato. Era fondamentale vincere ed esserci riusciti nella Sprint ha un grande valore. Ci fa capire quale sarà il potenziale per la gara”.

Quando Martin è andato largo, hai pensato ad un possibile contatto come accaduto ad Aragon?

“Con Martin no”. 

Entrambi state alzando il livello, facendo la differenza sugli inseguitori…

“Dà gusto. Siamo arrivati ad un livello che sembra simile ad alcuni anni fa quando davanti c’erano sempre i soliti. Ci è voluto un po’ di tempo. E’ una cosa che aiuta a crescere sempre di più”.