sorrisi e strette di mano

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Con un leggero ritardo rispetto all’orario previsto, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha accolto a Palazzo Chigi il presidente francese, Emmanuel Macron, per un atteso incontro bilaterale, cui è seguita una cena di lavoro. Tra i due scambio di abbracci e larghi sorrisi, anche in favore delle telecamere; persino qualche parola sussurrata all’orecchio.

Dopo l’esecuzione degli inni, la Marsigliese e l’Inno di Mameli, i due leader hanno passato in rassegna il reparto d’onore della Marina Militare, schierato nel cortile di Palazzo Chigi. Sono poi saliti al primo piano, dove il programma prevedeva un incontro bilaterale. Incontro che è stato molto lungo, quasi tre ore. Dopo la cena di lavoro, allargata alle delegazioni, il presidente francese ha lasciato Palazzo Chigi per rientrare a Parigi.

 

Eliseo: l’Italia, partner importante con un ruolo importante in Ue

L’Italia è “un partner importante” con “un ruolo importante da svolgere nel processo decisionale europeo”, in particolare nel conflitto ucraino. Lo ha fatto sapere l’Eliseo riferendosi all’incontro tra il presidente francese e la premier. Il faccia a faccia, aggiunge la presidenza francese secondo l’Afp, dovrebbe consentire loro di verificare che “siamo effettivamente in grado di procedere insieme sull’essenziale”.

Un rapporto da ricostruire, un tessuto da ricucire: le garanzie di sicurezza per l’Ucraina; i formati con cui approcciare a livello internazionale il cammino verso la pace e l’atteggiamento da tenere con Donald Trump sui dazi; questi e altri i nodi che i leader di Francia e Italia devono sciogliere in questo vertice.

Meloni, da quello che è filtrato, ha chiesto “pari dignità” al collega francese, se si vuole andare d’accordo. Macron è ripartito senza dichiarazioni alla stampa, e senza passare dal Quirinale, che certo gradirà il riavvicinamento tra i due (e che pare abbia addirittura favorito l’incontro).

 

Il ministro francese degli Affari europei: “Italia e Francia, due Paesi amici e alleati”

“L’Italia è un Paese ideatore dell’Unione europea, con cui abbiamo enormi cose in comune, interessi comuni. Rispettiamo l’Italia, rispettiamo i suoi leader e la signora Meloni. Abbiamo bisogno di lavorare” insieme: questo il messaggio lanciato dal ministro francese per gli Affari europei, Benjamin Haddad, intervistato ai microfoni di CNews nel giorno della visita a Roma. Haddad ha dichiarato che Italia e Francia “sono due Paesi amici, due Paesi alleati, che hanno tanto da costruire insieme”, incluso, “nel momento geopolitico che stiamo vivendo”.

Il ministro evoca, tra l’altro, la necessità di ridurre i vincoli che pesano “sulla nostra industria automobilistica”. Con il mio omologo, Tommaso Foti, ha continuato, “lavoriamo molto su questi temi di semplificazione della regolamentazione” Ue. Ma l’Italia e la Francia devono anche progredire insieme “nella lotta all’immigrazione illegale”. “La questione migratoria – ha puntualizzato Haddad – è un tema che riguarda tutti gli europei e su cui c’è bisogno di cooperazione europea, chiaramente, c’è bisogno di ottenere dei risultati per controllare le nostre frontiere esterne”.

Insomma, sintetizza Haddad, la seconda e la terza economia della zona euro devono avanzare unite su temi come la “tutela della nostra industria, la competitività della nostra economia” ma anche la protezione della nostra agricoltura e la tutela della Pac. “Unite da profondi legami storici, economici, culturali, Francia e Italia, hanno spesso ottenuto importanti risultati in Europa, quando hanno agito all’unisono, come nel 2020, quando in piena pandemia venne adottato il piano di rilancio #NextGenerationEU”.

Il prossimo anno verrà celebrato il settantesimo anniversario dello storico gemellaggio tra le capitali dei due Paesi, sancito nel 1956 con il motto Solo Roma è degna di Parigi. Solo Parigi è degna di Roma.

Il punto di frizione, la coalizione dei volenterosi per aiutare Kiev

Sono lontani i tempi in cui tra il Tevere e la Senna c’era un clima diverso: già solo tra il predecessore di Meloni, Mario Draghi, e l’inquilino dell’Eliseo c’era un rapporto diverso, fatto di intesa, collaborazione e sintonia di vedute, decisamente più “caldo” rispetto a quello con l’attuale capo del governo italiano.

A tal proposito, alcuni ricordano la foto del 2022 dei leader europei in treno verso Kiev, per portare la solidarietà e la vicinanza dell’Europa al presidente Zelensky.

Primo Ministro italiano Mario Draghi (a sinistra) e il Presidente francese Emmanuel Macron chiacchierano sul treno diretto a a Kiev, Ucraina - 16 giugno 2022.

Primo Ministro italiano Mario Draghi (a sinistra) e il Presidente francese Emmanuel Macron chiacchierano sul treno diretto a a Kiev, Ucraina – 16 giugno 2022. (Ansa)

Foto che è stata riecheggiata recentemente da un altro scatto, dove al posto dell’allora presidente del Consiglio italiano spiccavano il premier britannico Keir Starmer e il neocancelliere tedesco Friederich Merz.

Il Primo Ministro Sir Keir Starmer incontra il Presidente francese Emmanuel Macron e il Cancelliere tedesco Friedrich Merz a bordo di un treno diretto nella capitale ucraina Kiev

Il Primo Ministro Sir Keir Starmer incontra il Presidente francese Emmanuel Macron e il Cancelliere tedesco Friedrich Merz a bordo di un treno diretto nella capitale ucraina Kiev (Getty)

10/05/2025

Da alcuni mesi, soprattutto col secondo mandato di Donald Trump come presidente Usa – che ha divelto il gioco delle alleanze, lasciando l’Europa più sola nel contrasto alle minacce di Mosca e rispetto al sostegno a Kiev in ambito Nato -, il presidente francese si è fatto paladino, insieme a Londra e Berlino, della cosiddetta “coalizione dei volenterosi”, un gruppo di Stati fieramente pro-Ucraina, disposti a fornirle garanzie di sicurezza nell’ambito di una forza di interposizione di pace (tradotto, soldati), quando e se venisse siglato il cessate il fuoco con la Russia.

Ma la distanza tra Meloni e Macron si misura anche sul Medioriente e il dramma di Gaza e su una condanna, nel secondo caso più esplicita e formale, dell’azione del governo israeliano contro la cittadinanza civile palestinese.

 

A Tirana la polemica sui soldati da mandare in Ucraina

Il massimo punto di divergenza tra Meloni e Macron si è avuto in un altro contesto, un vertice europeo allargato a 20 Stati non membri dell’Ue – ma che con essa hanno un rapporto stretto e convergente: era il vertice della Comunità politica europea a Tirana, in Albania, del 17 maggio scorso, cui ha partecipato anche il presidente ucraino. In quel consesso, all’inquadratura della foto che ritraeva e sintetizzava un’alleanza di vedute comuni, e di linea politica concorde, s’era aggiunto il polacco Donald Tusk (il quale ora, dopo il ballottaggio per le presidenziali e la vittoria di Karol Nawrocki come capo dello Stato, si attende qualche fatica in più in patria).

Il primo ministro polacco Donald Tusk, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il presidente francese Emmanuel Macron, il premier britannico Keir Starmer e il cancelliere tedesco Friedrich Merz si riuniscono nella capitale albanese Tirana a margine del meeting della Comunità politica europea, il 16 maggio 2025

Il primo ministro polacco Donald Tusk, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il presidente francese Emmanuel Macron, il premier britannico Keir Starmer e il cancelliere tedesco Friedrich Merz si riuniscono nella capitale albanese Tirana a margine del meeting della Comunità politica europea, il 16 maggio 2025 (Press Service Of The President Of Ukraine)

Nel vertice di Tirana, Meloni – pur avendo sempre confermato dall’inizio del suo mandato a Palazzo Chigi il sostegno, economico e militare, di Roma all’Ucraina, invasa dalla Russia – sentì il bisogno di precisare: “L’Italia ha da tempo dichiarato di non essere disponibile a mandare truppe”; frase a cui Macron rispose, chiarendo: “Credo che ci sia un errore di interpretazione, la discussione che abbiamo avuto era per ottenere un cessate il fuoco in Ucraina, non c’è stata una discussione sull’invio di truppe”.

Ora, l’incontro di stasera e la cena di lavoro forse serviranno a chiarirsi le idee e a spiegare meglio le rispettive posizioni.

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www.rainews.it è stato pubblicato il 2025-06-03 22:43:00 da


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