Sospettato di essersi sbarazzato di oltre un etto di cocaina, rintr…

E’ stato rintracciato e arrestato dalle volanti della Questura di Rimini un cittadino di origini albanesi, 26enne, sulla cui testa pendeva un ordine di custodia cautelare in carcere, in quanto sospettato di essersi sbarazzato di oltre un etto di cocaina nel corso di un controllo da parte di una pattuglia dei carabinieri la scorsa estate. Tutto era iniziato il 2 di luglio quando, a Miramare, una gazzella dell’Arma aveva intercettato una Mercedes Classe A sospetta con due persone a bordo e i militari avevano deciso di fermarla per identificare gli occupanti.

La vettura era andata ad infilarsi in una strada senza uscita e nell’abitacolo i carabinieri avevano trovato il 26enne in compagnia di un connazionale 25enne. Gli accertamenti sui due e sulla Mercedes era risultati negativi e, così, i militari dell’Arma si erano allontanati ma una passante aveva attirato la loro attenzione. La pattuglia si era quindi fermata e la donna aveva riferito che mentre la vettura con i due ragazzi stava percorrendo la strada, dal finestrino era volato un marsupio che era rimasto sull’asfalto.

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I carabinieri, su indicazione della passante, avevano così recuperato la sacca scoprendo che, al suo interno, vi era una confezione con 101,6 grammi di cocaina già suddivisa in 127 dosi pronte per essere vendute. I militari dell’Arma erano quindi tornati indietro ma, nel frattempo, i due giovani avevano abbandonato la Mercedes e si erano dati alla fuga.

Il ritrovamento, tuttavia, era stato segnalato e viste le circostanze il pubblico ministero aveva chiesto il fermo degli indiziati. A distanza di 7 mesi dal fatto, un controllo della polizia di Stato in un residence di Miramare ha permesso di individuare tra gli alloggiati il 26enne che, al momento dell’identificazione, ha fatto emergere il provvedimento che pendeva sulla sua testa. Portato negli uffici di piazzale Bornaccini al giovane, difeso dall’avvocato Giuliano Renzi, è stato notificato il fermo e, al termine delle pratiche di rito, è stato trasferito nel carcere dei “Casetti” e messo a disposizione della magistratura.

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