Sotto la media le retribuzioni nelle Marche

ANCONA – Un quadro inquietante emerge dal report presentato oggi dalla CGIL Marche al convegno “Anche le Marche verso la piena sottoccupazione”. Nonostante un lieve aumento degli occupati (+1,1% rispetto al 2022), il lavoro nella regione resta precario, discontinuo e mal retribuito, soprattutto per giovani e donne.

Lo studio, basato su dati Inps elaborati dall’Ires Cgil Marche, rivela che la retribuzione media annua lorda si attesta sui 20.956 euro, ben al di sotto della media nazionale (-11,4%) e del Centro Italia (-8,8%). A destare maggiore allarme sono le condizioni dei lavoratori under 30, che percepiscono in media appena 12.568 euro lordi l’anno, il 40% in meno rispetto alla media regionale.

«Troppi giovani sono intrappolati in un vortice di contratti a termine e part-time, con stipendi che non permettono loro di costruirsi un futuro nelle Marche», denuncia Eleonora Fontana, segretaria regionale CGIL. «Il 40% dei giovani ha un part-time con retribuzioni di poco superiori ai 12.000 euro lordi annui, con una discontinuità lavorativa che impedisce loro di fare progetti».

Il report evidenzia anche un forte divario di genere: le donne guadagnano in media il 29,9% in meno rispetto agli uomini e oltre la metà ha un lavoro part-time. Questa disparità salariale è solo in parte spiegata dalla maggiore diffusione del part-time tra le lavoratrici. Anche a parità di contratto a tempo pieno e indeterminato, le donne percepiscono 4.125 euro lordi annui in meno rispetto agli uomini.

La CGIL Marche chiede interventi urgenti per invertire la rotta. «Servono politiche regionali serie, in sinergia con i finanziamenti europei, per promuovere la qualità e la stabilità del lavoro», sottolinea Fontana. «Il Programma per il lavoro 2025 dovrà dare la giusta attenzione a donne e giovani, garantendo loro l’accesso a un lavoro dignitoso e ben retribuito».

Alcuni dati chiave del report: