«Non facciamoci prendere dall’entusiasmo troppo in fretta. Se da un lato c’è chi si inchina di fronte alla maestosità di questa opera, dall’altro c’è chi ancora si gratta la testa, confuso e preoccupato. Pare infatti che, nonostante l’apertura, il cantiere sia ancora lì, ben visibile e per nulla intenzionato a lasciare il palcoscenico. Un dettaglio insignificante, direbbe qualcuno. Perché chi non ama attraversare un sottovia con un cantiere attivo ai lati e sulla testa? L’adrenalina, la suspense, la domanda esistenziale “Riuscirò a passare indenne?” – sono tutte emozioni che arricchiranno ulteriormente la vita quotidiana dei cittadini barlettani che si chiedono in capo a chi sia la responsabilità di questa apertura “zoppa” e sulla quale sarebbe stata tranquillizzante una dichiarazione da parte di RFI, titolare del progetto. Certo, c’è chi insiste nel sollevare dubbi sulla sicurezza. Piccolezze! Gli ingegneri avranno sicuramente fatto tutti i calcoli necessari, e se qualche gru o camion è ancora lì, magari è solo per bellezza. Un tocco di stile industriale, un omaggio ai tempi in cui il lavoro non finiva mai. Forse è la nuova tendenza urbana: sottovia-cantiere, una combinazione che fa discutere e che dà quel tocco di modernità a una città che, altrimenti, rischierebbe di diventare noiosamente funzionale.
Nel frattempo, vi invitiamo a godervi questa nuova esperienza sensoriale. Il brivido di passare tra le transenne, il rumore degli attrezzi, il profumo di cemento fresco… una sinfonia urbana che ci ricorda quanto sia bello vivere in una città in perenne evoluzione. E se qualche dubbio sulla sicurezza vi assale, non preoccupatevi: il cantiere, semiaperto o semichiuso (dipende dalla prospettiva) con tutta probabilità, resterà con noi ancora un po’. Magari altri sei anni».
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www.barlettaviva.it è stato pubblicato il 2024-08-09 14:42:34 da
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