Si è concluso con una condanna a 2 anni e 11 mesi il processo che vedeva alla sbarra un 25enne, difeso dall’avvocato Giovanna Ollà, accusato di estorsione, danneggiamento e spaccio di hashish, con dosi che sarebbero state cedute anche a ragazzi minorenni. Il pusher, tra le altre cose, avrebbe organizzato una vera e propria spedizione punitiva per minacciare la vittima, un minorenne dell’entroterra, che aveva accumulato nei suoi confronti un debito per della sostanza stupefacente non pagata. Il ragazzino, secondo quanto emerso dal dibattimento, aveva comprato dello stupefacente a credito fino ad accumulare un debito di 750 euro. Col lievitare della cifra il 25enne aveva iniziato a chiedere al minorenne di saldare i conti facendosi ogni giorno più insistente. Visto che il debitore era nell’impossibilità di pagare, il 25enne si era fatto minaccioso iniziando a inviare una serie di messaggi nei quali minacciava la vittima di “farlo sparire in un sacco nero” se non avesse regolato il debito.
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Lo spacciatore, viste vane le insistenze, secondo quanto denunciato dalla vittima si era quindi presentato sotto casa del minorenne iniziando a lanciare sassi contro le finestre, sfondando una porta a vetri, e danneggiando un’auto d’epoca di proprietà del patrigno del debitore. Data la situazione, il ragazzino e il genitore si erano quindi rivolti ai carabinieri per denunciare l’accaduto e, nel corso delle indagini, era emerso come il 25enne avesse ceduto dell’hashish sia alla vittima che alla fidanzatina di questo. A far scoprire la cessione alla ragazzina, anche lei all’epoca dei fatti minorenne, era stata la madre di questa che si era spaventata quando la figlia aveva accusato un malore in seguito all’assunzione dello stupefacente e, rovistando nella camera, aveva trovato quel che rimaneva della dose di droga.
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www.riminitoday.it è stato pubblicato il 2024-10-30 17:00:00 da
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