La questione dello stadio Quinto Ricci si arricchisce di un nuovo capitolo. Mentre restano ancora da definire le nuove modalità di assegnazione dell’impianto sportivo è il M5S a intervenire con Andrea Ragusa, candidato sindaco alle ultime elezioni, che attribuisce alla vecchia amministrazione Terra le responsabilità del caos che si è generato in questi anni. «In merito allo stadio mi sento di dire che quanto contestato al concessionario non mi sorprende affatto, come non mi sorprende – afferma Ragusa – che sulla questione sembrino esserci state inerzia, passività e tolleranza da parte della precedente amministrazione. Già dalle mie prime richieste di accesso agli atti del 2019 sullo stadio avevo capito c’era qualcosa di anomalo. Ed avevo segnalato che nell’atto di concessione era richiesto un canone di 2.500 euro annuali, contrariamente ai 2.500 mensili previsti dalla specifica delibera di Consiglio. Ho anche segnalato che bisognava recuperare la differenza di circa 40.000 euro (relativi ai canoni mensili non incassati dall’Ente dalla data del primo atto di concessione alla data del secondo), ma forse è stato fatto poco o nulla per recuperare tale somma. L’atto di concessione firmato il 27 settembre 2019, con la corretta indicazione del canone, avrebbe dovuto riportare la stessa data di scadenza del precedente, sottoscritto il 30 marzo 2018 con validità di 5 anni, visto che il riferimento alla richiesta di proroga inviata dal concessionario era il medesimo e che nella seconda versione era una prevista sostituzione del precedente, ma unicamente nella parte relativa all’importo del canone e al nome della società, che nel frattempo era cambiato. Se si fosse mantenuta la scadenza del 29 marzo 2023 e non fatti decorrere nuovamente i 5 anni dal momento in cui è stato rifirmato il contratto (scadenza 26 settembre 2024) tutte le complicazioni relative alla gestione dello stadio probabilmente non ci sarebbero state».
Ragusa ricorda inoltre di aver fatto un secondo accesso agli atti per avere informazioni sui contatori della luce e sugli eventuali pagamenti dei consumi di alcune strutture sportive, tra i quali lo stadio. «Dalla risposta del dirigente non risultavano volturati il contatore dello stadio, quello del pallone tensostatico di via Respighi, quello del pallone di via Pergolesi e del campo di calcio di via Spagna. In pratica – continua – il pagamento dell’elettricità era in capo al Comune dato che le volture a carico dei concessionari non erano state effettuate. Ad esempio per il Palarespighi, per i 10 mesi a cavallo tra il 2018 e 2019, risultavano esserci state spese per bollette di circa 1500 euro, verosimilmente a carico del Comune. In aggiunta, visto che al concessionario dello stadio è stato contestato il mancato pagamento e la voltura delle utenze, mi chiedo se la stessa linea possa essere seguita nei confronti del concessionario del pallone di via Respighi se venisse confermato il mancato pagamento delle utenze, visto che non risultava la voltura dei contatori e che il contatore della luce è lo stesso dello stadio».
Per questo il candidato sindaco del M55 alle ultime elezioni difende le ultime scelte dell’amministrazione comunale. «Bene ha fatto il sindaco Principi – continua – a recedere dalla concessione dello stadio dato che è previsto in caso di mancato pagamento delle utenze, gli chiedo di approfondire non solo gli avvenuti pagamenti dei canoni di tutti coloro che hanno in concessione beni comunali ma anche se i contatori sono stati volturati o se le utenze risultino a carico dei cittadini».
L’articolo «Stadio e contatori, dalla vecchia giunta Terra inerzia e passività»
www.latinaoggi.eu è stato pubblicato il 2023-08-28 18:30:02 da
0 Comments