Stefania Camela morta dopo intervento di routine al naso: oggi l’autopsia


MILANO – Questa mattina, alle ore 8 circa, avrà inizio l’esame autoptico sulla salma di Stefania Camela, la donna di 47 anni, impiegata del comune di San Benedetto, morta due giorni dopo l’intervento al naso cui si era sottoposta nella clinica privata Blumar Medica di Milano.

La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta per stabilire le cause del decesso della giovane donna e il Pubblico Ministero, Luca Gaglio, ha disposto l’esame autoptico e il sequestro delle cartelle cliniche relative all’intervento chirurgico aprendo anche un fascicolo per sospetto omicidio colposo.

Al momento nel registro degli indagati vi sarebbero il chirurgo che ha eseguito l’intervento e un suo collaboratore. Tutto dipenderà, a ogni modo, dai risultati dell’esame autoptico che sarà eseguito alla presenza del legale rappresentante della famiglia della vittima, Dario Sibillo di Manfredonia e dal medico legale di parte dottor Giovanni dell’Aquila di Foggia, unitamente ai legali rappresentanti dei sanitari indagati.

L’accertamento autoptico sarà preceduto dal riconoscimento della vittima, che sarà eseguito dal compagno Michele Sibillo insieme a un amico della donna, mentre i genitori di Stefania resteranno a casa in attesa di sapere quando la salma della loro figliola potrà tornare a San Benedetto per l’ultimo saluto.

Stefania Camela si era recata a Milano per sottoporsi a un intervento al setto nasale e ai turbinati per riparare i danni subiti da giovanissima durante un incidente stradale. Poiché praticava anche il podismo, aveva deciso di sottoporsi all’intervento per migliorare la respirazione ed aveva scelto la clinica Blumar Medica, poiché aveva ricevuto garanzie che non sarebbe stata intubata durante l’intervento, manovra di cui Stefania aveva molto timore.

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www.statoquotidiano.it è stato pubblicato il 2023-12-14 09:51:08 da Redazione


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