Una provocazione. In estrema sintesi così è vista da un gruppo di “colleghi” l’ordinanza emessa da Vittorio Adolfo, sindaco di Pornassio, che vieta il passaggio degli automezzi pesanti nel territorio comunale.
Una provocazione che, però produrrà conseguenze positive sulla viabilità della Statale 28. Questa è, in estrema sintesi, la considerazione espressa da un gruppo di sindaci della valle Arroscia.
“Il problema esiste – ammette Piero Pelassa, sindaco di Mendatica – e l’ordinanza può essere lo strumento per risolverlo e migliorare la viabilità di tutta l’area: capisco che crei disagio agli autotrasportatori, la vera soluzione sarebbe con il traforo di Armo”.
Ma nessuno può negare la pericolosità del transito dei mezzi pesanti. “Credo sia un’ordinanza nata da reali difficoltà – commenta Enrico Pira, sindaco di Pieve di Teco – E certamente può essere lo strumento per attirare l’attenzione degli organismi preposti a risolvere un problema concreto”.
Dopo anni di tentativi con l’Anas andati a vuoto da parte dei sindaci che si sono succeduti in Comune, era sicuramente necessaria una prova di forza. “Sono d’accordo con Adolfo – si schiera Tullio Cha, sindaco di Aquila d’Arroscia – È certamente un provvedimento preso per smuovere l’Anas sperando che l’ente recepisca un’istanza reale e concreta di un problema che si trascina da anni”.
Un problema che, purtroppo, era ormai diventato la ‘normale’ cronaca di viaggi tormentati dalla lentezza degli autotreni.
“A mali estremi, estremi rimedi – ricorre alla saggezza popolare Mauro Parodi, sindaco di Cosio d’Arroscia – Quello della 28 era un problema serio mai risolto, certo che l’ordinanza non agevola gli autotrasportatori ma è il frutto della disperazione”.
Se i sindaci, quali rappresentanti del potere locale, devono preoccuparsi del rispetto delle normative, per gli utenti, e soprattutto per chi vive ai margini dell’arteria, vale la qualità della vita.
“Una bellissima operazione, l’aspettavo da anni e finalmente messa in atto da un sindaco senza paure – afferma Gianluca Agaccio, a Ponti di Nava storico commerciante di prodotti locali a fianco della 28 – Con il passaggio dei Tir, a fine giornata, avevo la gola e i polmoni intasati dai gas di scarico oltre a dover essere preoccupato dei pericoli nei miei frequenti viaggi per lavoro”.
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