Strage di Altavilla, la richiesta e i video dell’orrore in chat

Strage di Altavilla, la richiesta e i video dell’orrore in chat


PALERMO – Una drammatica, e inascoltata, richiesta di aiuto e i video degli interrogatori durante l’esorcismo culminato della strage di Altavilla Milicia.

Emergono nuovi raccapriccianti dettagli al processo davanti alla Corte di Assise di Palermo che vede imputati Giovanni Barreca, padre e marito delle vittime, e la coppia di amici Massimo Carandente e Sabrina Fina.

Oggi è stato ascoltato come testimone il brigadiere incaricato di analizzare i tabulati telefonici. La notte prima di essere uccisa e bruciata, il 7 febbraio 2024, Antonella Salamone compose il 112, la centrale operativa del numero unico per le emergenze. “Aiuto, carabinieri”, disse ma la sua telefonata fu classificata dai centralisti che gestiscono le chiamate come un “falso scherzo”.

Gli investigatori hanno ricostruito che Antonella Salamone fece quella telefonata utilizzando il telefono del marito, riuscendo a spostarsi in bagno. Qui sarebbe intervenuto Carandente, che le avrebbe strapparle il cellulare dalle mani.

Ci sono poi i video proiettati in aula. Ancora una volta la protagonista è Antonella Salamone assieme al figlio Emmanuel di 5 anni. Si vede la donna, molto provata, che risponde alle domande della coppia di amici sulla presenza del demonio in casa. Le dicevano che il diavolo si era impossessata del suo corpo. Antonella Salamone dopo essere stata torturata morirà e il suo corpo verrà bruciato nel giardino della villetta degli orrori.

Gli imputati sono presenti in aula. Il sostituto procuratore Manfredi Lanza chiede di far ascoltare una registrazione in cui il piccolo Emmanuel viene interrogato. “Chi ti ha mandato?”, gli chiedono. “Il diavolo”, risponde il bimbo con un filo di voce.

I video, che durano diversi minuti, furono condivisi in una chat di gruppo di cui facevano parte la vittima e i tre imputati. Ma furono anche inviati a persone esterne che però non intervennero. Li avrebbero invitati a continuare nella preghiera senza rendersi conto dell’orrore che portò alla morte di Antonella e dei figli Kevin ed Emmanuel.

Usarono gli attrezzi del camino incandescenti, le padelle, persino il phon per l’esorcismo. In un’altra stanza c’era la figlia allora diciassettenne dei Barreca, Miriam, che sembrava essere in uno stato catatonico, condannata a 12 anni e 8 mesi dal tribunale per iminorenni. In giardino i resti carbonizzati della madre.

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livesicilia.it è stato pubblicato il 2025-05-22 20:22:04 da Riccardo Lo Verso


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