Aveva problemi psichici e la madre lo sapeva. La donna era consapevole della malattia del figlio. Per questo avrebbe dovuto nascondere la pistola che teneva in casa. Non lo ha fatto e il suo ragazzo, Andrea Pignani, 34 anni, ingegnere informatico, è uscito dall’appartamento e ha ucciso due bambini e un uomo, poi è rientrato a casa e, con quella stessa arma, si è tolto la vita. La madre del killer è considerata dai pm di Velletri la responsabile indiretta di quel triplice assassinio consumato ad Ardea, il 13 giugno 2021. Per questo motivo il sostituto Vincenzo Antonio Bufano ha chiesto il rinvio a giudizio della signora, 66 anni, per omicidio colposo e detenzione illegale della pistola.
La donna non avrebbe preso nessuna precauzione nonostante sapesse che il figlio era pericoloso, instabile mentalmente. Inoltre, quella stessa Beretta, un calibro 7.65, che apparteneva al padre del 34enne, ex guardia giurata morto a novembre del 2020, non era stata mai dichiarata al commissariato di Anzio dopo il decesso del marito. Per i magistrati la madre di Pignani con il suo comportamento avrebbe cagionato la morte di David e Daniel Fusinato, i due fratelli di 5 e 10 anni e del 74enne Salvatore Raineri.
Sono le 11.00 quando ha inizio la strage. I due fratellini giocano al parco delle Pleiadi e degli Aironi, a 30 metri dalla loro casa nella zona di Colle Romito. È una bella domenica di giugno, la nonna è poco distante. Un giro all’aria aperta spensierato. Lo stesso pensiero che avrà fatto Ranieri. Nello stesso momento sta passando in bicicletta. I tre non si conoscono ma il loro destino tragico si incrocia di lì a poco. Pignani è armato. È uscito di casa vestito come per andare in guerra. Si è messo indumenti pesanti, scuri, per coprirsi completamente, nonostante i 32 gradi di quella domenica.
Perfino un paio di guanti. E lo zainetto con la pistola. Poi inizia a sparare contro le prime persone che incontra, senza alcuna motivazione. Colpisce tutte e tre i morti. Il pensionato muore sul colpo. I soccorsi per i due fratellini si rivelano inutili, nonostante gli sforzi incessanti degli operatori del 118. David e Daniel Fusinato sono stati colpiti uno al petto e uno alla gola.
Nel frattempo i carabinieri della compagnia di Anzio e Pomezia arrivano sul posto. Parte così la caccia al killer. Pignani è già barricato dentro una villetta a Colle Romito. Si apre la delicata fase per catturarlo. I carabinieri dei gruppi speciali, dopo tre ore di attesa, fanno irruzione nella casa.
Il Gis dopo diverse ricognizioni con droni ed elicotteri e aver staccato luce e gas, entra e trova Pignani morto sul letto. Si è suicidato con la stessa arma. Adesso i genitori dei piccoli assassinati, rappresentati dall’avvocato Diamante Ceci, pretendono giustizia.
roma.repubblica.it è stato pubblicato il 2023-11-15 08:07:36 da [email protected] (Redazione Repubblica.it)
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