Nanoparticelle per veicolare
micro RNA come potenziale trattamento per il glioblastoma, uno
dei tumori cerebrali primari più aggressivi: la ricerca su
possibili innovative terapie è coordinata dal professor Michele
Caraglia, responsabile del laboratorio di Oncologia molecolare
di Biogem, il cntro di Ariano Irpino, in provincia di Avellino,
fondato e presieduto da Ortensio Zecchino. Lo studio, che
coinvolge la ricercatrice di Biogem, Marianna Abate, la
professoressa Silvia Zappavigna dell’università “Luigi
Vanvitelli”, il Dipartimento di farmacia della “Federico II” e
l’Istituto superiore di sanità, riguarda in particolare il
glioblastoma multiforme, che ha una incidenza del 15 %
su tutti i tumori cerebrali. “Gli studi condotti in vitro
-spiegano Caraglia e Abate- hanno dimostrato la
biocompatibilità delle nanoparticelle utilizzate e l’effetto
sinergico del trattamento combinato chemioterapico: le indagini
eseguite su modello animale hanno riscontrato un aumento della
sopravvivenza pari al 30 %. I risultati autorizzano auna
concreta speranza per migliorare gli esiti clinici dei pazienti
affetti da queta devastante forma di cancro”.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
0 Comments