Un dramma di periferia. Venditori di case popolari costretti a restituire i soldi a chi le aveva comprate. Processi, famiglie che ne avevano acquistata un’altra in bancarotta. Tempi burocratici infiniti per portare a termine una pratica con il Comune. Insomma un giallo kafkiano. L’incubo si chiamava affrancazioni.
E cioè le pratiche che servono a chi, circa ventimila romani, aveva comprato nei decenni precedenti una casa popolare di edilizia agevolata e voleva rivenderla dopo cinque anni a un prezzo di mercato pagando una percentuale al Comune.
roma.repubblica.it è stato pubblicato il 2023-10-29 20:27:14 da [email protected] (Redazione Repubblica.it)
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