Tentò di uccidere la moglie a coltellate, farà l’abbreviato. Chiest…

SASSOFERRATO – Tentato omicidio della moglie, farà l’abbreviato Davide Sebastianelli, il 55enne che il 6 maggio scorso aggredì Patrizia Ceccolini, 50 anni, sotto casa, prendendola a coltellate. La richiesta del rito alternativo è stata presentata oggi dalla difesa dell’imputato, gli avvocati Marina Quadrini e Paolo Ludovico, durante l’udienza preliminare che si è tenuta davanti alla giudice Francesca De Palma, al tribunale dorico. Per la discussione l’udienza è stata rinviata al 7 aprile (ore 12). L’imputato, che da maggio si trova in carcere, è stato tradotto in aula dalla polizia penitenziaria. In tribunale c’era anche la moglie, nativa di Roma. Il giorno dell’aggressione, avvenuta perché la coppia si stava separando e al coniuge era appena arrivata la lettera dell’avvocato, era stata raggiunta da due coltellate. Al terzo fendente la lama si era rotta. La vittima fu ricoverata in gravissime condizioni, in Rianimazione, poi fu dichiarata fuori pericolo (dopo quasi un mese di degenza). Deve la sua vita ad un vicino di casa che si accorse dell’aggressione e intervenì trascinandola fuori dall’auto. 

Sebastianelli è accusato di tentato omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela e porto abusivo di armi atte ad offendere. Ha una accusa anche nei confronti del vicino di casa della moglie, minacce aggravate, che intervenì per aiutare la donna. Quella mattina disse al vicino di casa: «Se non te ne vai ce n’è anche per te». L’uomo non si lasciò intimorire e fece il possibile per metterla in salvo. Adesso entrambi (moglie e vicino) si sono costituiti parte civile con gli avvocati Enrico Carmenati e Barbara Antonini e chiedono un risarcimento danni di un milione di euro lei e 20mila euro lui.