Roma, Milano e Napoli queste le tre grandi città dove domani si terranno le manifestazioni interregionali legate allo sciopero del settore terziario, dove da più di tre anni manca il rinnovo del contratto nazionale. Dalla Spezia, alla volta di Milano, partiranno più di cento persone e in questi giorni le adesioni sono aumentate. Lunedì i sindacati Filcams, Fisascat e Uiltucs spezzini hanno illustrato le motivazioni dello sciopero precisando anche che la
“situazione è tesa”, alcuni lavoratori avrebbero ricevuto dai datori di lavoro pressioni per non scioperare, atto che ha imposto alle delegazioni di inviare ai principali delle lettere di diffida. Non solo, in questa fase il clima non è affatto facile perché la partita con alcune associazioni di categoria è ferma dopo che i sindacati hanno lasciato i tavoli di confronto perché le condizioni proposte sono state giudicate irricevibili e non risolutive. In questi casi a contribuire è, da parte delle associazioni datoriali, la mancata applicazione dell’Ipca (Indice prezzo del consumo). Di base i sindacati chiedono a gran voce, oltre al già citato rinnovo dei contratti nazionali che riguardano circa nove categorie di lavoratori, anche che gli stipendi siano adeguati al costo della vita. Alla Spezia nel terziario sono impiegate 66mila persone, di queste, il 47 % è rappresentato dalle donne molte delle quali costrette a lavorare a stipendi bassissimi, quasi alla soglia di povertà.
In una nota di rimando allo sciopero di domani, i sindacati a livello regionale hanno elencato le categorie coinvolte e quanti pulman partiranno domani dalla Liguria: “Lo sciopero è nei settori di terziario, servizi, distribuzione moderna organizzata, distribuzione cooperativa, comparto turistico ricettivo alberghiero, ristorazione collettiva e commerciale, agenzie di viaggio e agenzie termali, in attesa, in media da oltre 3 anni, dei rinnovi dei contratti nazionali di settore. Anche dalla Liguria partirà una delegazione composta da 10 pullman diretti alla manifestazione prevista a Milano dove sfileranno migliaia tra lavoratrici lavoratori dopo la brusca interruzione dei negoziati”.
E si torna al primo punto. Filcams, Fisascat e Uiltucs denunciano: “Lo stallo delle trattative e l’insostenibile situazione in cui versano le lavoratrici e i lavoratori con i salari al palo e il mancato aggiornamento della parte normativa dei contratti, mentre i settori del terziario e del turismo registrano una ripresa e un aumento dei fatturati”.
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www.cittadellaspezia.com è stato pubblicato il 2023-12-21 11:03:22 da
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