Un piccolo ma pregiato tesoro
archeologico è stato scoperto in un casolare abbandonato nelle
campagne di Bonito, in provincia di Avellino. Accastati dentro
scatoloni, sono stati ritrovati 26 manufatti risalenti al VI-III
secolo a.C. provenienti probabilmente da arredi funerari delle
civiltà “Apula” e “Daunia”. A rendere possibile il ritrovamento
è stato il proprietario, originario del piccolo comune irpino,
ma da anni residente fuori regione, che nel fare pulizia
all’interno della casa ricevuta in eredità e disabitata da più
di trent’anni, ha allertato i carabinieri. Sul posto anche i
militari del Nucleo tutela patrimonio culturale di Napoli.
All’immediato intervento dei Carabinieri hanno fatto seguito
alcuni accertamenti che avevano permesso di datare quel
vasellame ai primi secoli a.c., forse alla civiltà “Apula”.
La Sovrintendenza per le province di Salerno ed Avellino,
insieme al Nucleo Tutela Patrimonio culturale di Napoli, ha
eseguito una più attenta analisi, stabilendone l’effettivo
“interesse archeologico” dei 26 manufatti, risalenti al VI-III
sec. a.c., e quindi addirittura alla civiltà “Daunia”, che in
epoca pre-romana occupava buona parte delle attuali province di
Foggia e di Barletta-Andria-Trani, spingendosi fino all’estrema
propaggine settentrionale della provincia di Potenza.
I reperti provengono probabilmente da alcuni corredi funerari e,
a giudicare dalle incrostazioni che ancora li ricoprono, non da
un unico contesto.
Come quei preziosissimi manufatti siano finiti accatastati nello
sgabuzzino di una casa di Bonito, comune al confine tra le
province di Avellino e Benevento, è una domanda alla quale i
futuri accertamenti proveranno a dare una risposta.
La Soprintendenza di Salerno e Avellino, dopo attenta analisi
dei reperti, ne ha stabilito l’effettivo “interesse
archeologico”.
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www.ansa.it è stato pubblicato il 2024-12-21 12:49:27 da
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