Se opportunamente soccorso, e portato subito in ospedale, si poteva salvare, Chris Obeng Abom. Il ragazzino è stato ucciso da un pirata della strada fuggito dopo l’impatto. È accaduto la sera del 31 luglio in provincia di Verona. Chris, che avrebbe compiuto 14 anni a settembre, è deceduto la mattina successiva, il primo agosto.
Nel pomeriggio però, grazie alle indagini dei Carabinieri di Negrar di Valpolicella e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Caprino Veronese, è stato individuato il conducente del veicolo: Davide Begalli, 39enne, veronese.
“Totale spregio della vita umana”, ed evidente volontà di “pensare solo a tutelarsi dalle conseguenze dell’incidente” che ha causato. Si legge questo, oggi, nelle motivazioni con le quali il gip del Tribunale di Verona ha disposto la misura degli arresti domiciliari per Begalli.
Nell’ordinanza, riferisce la stampa locale, il giudice evidenzia come sia “circostanza del tutto impossibile” che l’automobilista non si sia accorto di aver investito una persona “come si deduce dalla semplice visione delle immagini ritraenti gli ingentissimi danni riportati dalla vettura, che rendono palese l’avvenuto caricamento del pedone sulla parte sinistra del cofano e quindi sul parabrezza, infranto quasi per metà”.
Sull’auto, scrive sempre il gip, la mattina dopo il fatto “il veicolo che l’indagato aveva personalmente parcheggiato recava tracce chiaramente riconducibili al sinistro, quali sostanza ematica, frammento di tessuto e capelli”.
In sostanza, per il gip, il conducente della Renault “ha dimostrato un totale spregio per la vita umana, pensando solo a tutelarsi delle conseguenze della propria condotta di guida, allontanandosi dal luogo del fatto immediatamente, così lasciando inerme il ragazzo che, se prontamente soccorso, si sarebbe forse potuto salvare”.
L’indagato, che deve rispondere di omicidio stradale, omissione di soccorso e fuga, è atteso lunedì dall’interrogatorio di garanzia.
www.rainews.it è stato pubblicato il 2023-08-05 14:26:00 da
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