Tra 150 giorni il Tour de France parte da Piacenza


Voilà le Tour de France a Plasaince. Chi l’avrebbe mai pensato? La Grande Boucle che passa nella nostra città, anzi, che vede una partenza di tappa da Piacenza. Tra i seicento chilometri che il Tour pedalerà in Italia, ci siamo anche noi. La data da segnare sul calendario e in agenda è quella del 1° luglio, perché ospiteremo un evento più unico che raro. Mancano così 150 giorni al più grande appuntamento piacentino del 2024. 

LA TAPPA PIACENTINA

La Piacenza-Torino sarà di 229 chilometri, una tappa interamente pianeggiante per velocisti puri. Non ancora ufficializzato il luogo della partenza, che comunque dovrebbe essere il parcheggio di viale Malta (dietro la Questura). Impossibile ospitare tutta l’organizzazione in piazza Cavalli, come già avvenuto per il Giro d’Italia del 2021. Scartata anche l’ipotesi del parcheggio dello stadio “Garilli”. Oltre al punto di ritrovo però, la cosa sulla quale l’Amministrazione comunale guidata da Tarasconi vuole puntare forte, è quella di usufruire della grande esposizione mediatica per mettere in mostra il nostro centro storico. 

Dopo la passerella per Piacenza, la carovana attraverserà i comuni piacentini di Rottofreno, Sarmato e Castelsangiovanni, prima di spostarsi in Lombardia e Piemonte.

I NUMERI DEL TOUR

La “Grand Départ”, la grande partenza della più importante competizione ciclistica del mondo, prenderà il via il 29 giugno proprio dall’Italia. Le altre tappe saranno Firenze-Rimini, con ritrovo il 26 giugno e partenza il 29; poi Cesenatico-Bologna il 30 giugno e infine, appunto, Piacenza-Torino il 1° luglio. Un maxi evento sportivo, ma non solo, i cui numeri danno la misura della sua importanza e dell’indotto che può generare sui territori che attraversa: circa 4mila addetti ai lavori, 2.300 veicoli, 200 tir, 7 elicotteri per riprese televisive e attrezzatura, 3 aerei e una carovana pubblicitaria con oltre 100 veicoli.

«L’OBIETTIVO E’ FAR VEDERE PIACENZA»

«Avremo una copertura mediatica straordinaria. L’obiettivo è far vedere al resto del mondo più bellezze possibili di Piacenza», fa sapere il sindaco Katia Tarasconi, molto elettrizzata dal grande evento, ma conscia che comporta un carico di responsabilità non di poco conto. Il Tour è il terzo evento sportivo più importante al mondo come spettatori e indotto, dopo le Olimpiadi e i Mondiali di calcio, che vengono organizzati ogni quattro anni.

Un’occasione unica di promozione internazionale per l’Italia, per l’Emilia-Romagna e per Piacenza che non sarà semplice territorio di passaggio ma sarà “città di tappa”, con i migliori ciclisti al mondo che arriveranno la sera prima a Piacenza con le squadre e lo staff e che il primo luglio percorreranno le strade cittadine prima di lanciarsi in gara verso Torino. L’immagine di Piacenza verrà rilanciata in tutto il mondo, tra quotidiani, siti, televisioni e social network, con tutto ciò che ne consegue in termini di visibilità.

Secondo uno studio commissionato dalla Regione, saranno circa 1,8 milioni gli spettatori presenti in Italia per le prime tre tappe del Tour, di cui oltre 730mila solo in Emilia-Romagna, Piacenza compresa. E ancora: 130mila presenze stimate negli alberghi, la metà delle quali nella nostra regione. L’indotto economico previsto è consistente: 59 milioni di euro di cui 29 in Emilia-Romagna, senza considerare ulteriori 47 milioni di indotto e benefici indiretti a livello nazionale e altri 13 milioni solo per la filiera del ciclismo, che conta a Piacenza numerose realtà affermate.

«Il Tour rappresenta un’occasione unica di visibilità internazionale e di attrattività turistica per l’intero Paese aggiunge il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini – e per la nostra regione in particolare, un’ulteriore, pregiata occasione di rinascita di quei territori così duramente colpiti dall’alluvione del mese di maggio, molti dei quali saranno attraversati da questa prestigiosa competizione».

LE TRE TAPPE ITALIANE DEDICATE A BARTALI, PANTANI E COPPI

Le tre tappe italiane, da Firenze a Torino, per oltre 600 chilometri di percorso, toccheranno alcuni territori “nobili” del ciclismo italiano, ovvero le terre natie di tre vincitori azzurri del Tour: il toscano Gino Bartali, il romagnolo Marco Pantani e il piemontese Fausto Coppi.

A cento anni esatti dalla vittoria di Ottavio Bottecchia, primo italiano a conquistare il podio del Tour nel 1924, la 111° edizione della Grande Boucle renderà omaggio, al paesaggio italiano. E l’Emilia-Romagna con un ruolo primario, con decine di località che saranno attraversate dalla carovana gialla, nelle province di Forlì-Cesena, Rimini, Ravenna, Bologna e Piacenza, in un territorio in cui il ciclismo vanta grandissime tradizioni e radici popolari.

Ma il legame tra il Tour e l’Italia annovera tanti altri campioni. Sette i nomi da iscrivere nel palmares con ben dieci vittorie: Bottecchia il primo a salire sul podio nel 1924 e poi nel 1925; Gino Bartali, campione tra i Giusti, vincitore nel 1938 e nel 1948. E con lui il campionissimo Fausto Coppi, primo nel 1949 e 1952. E poi Gastone Nencini nel 1960 e Felice Gimondi nel 1965. Fino a Marco Pantani, l’amatissimo ‘pirata’, miglior giovane del Tour nel 1994 e 1995, vincitore nel 1998 nello stesso anno in cui aveva conquistato il Giro d’Italia e a Vincenzo Nibali, l’ultimo italiano a trionfare nel 2014.

GLI ALTRI TERRITORI TOCCATI DAL TOUR

Il conto alla rovescia è dunque iniziato. Si partirà sabato 29 giugno con i 206 km tra Firenze e Rimini. Da Piazzale Michelangelo, con il passaggio davanti al Museo intitolato a Gino Bartali a Ponte a Ema, dove è nato, al Mare Adriatico, tra il valico dei Tre Faggi, ancora in territorio toscano, fino al Monte Barbotto e al Colle di San Leo, in territorio emiliano-romagnolo, le due salite più dure. Un percorso impegnativo che in Emilia-Romagna toccherà i comuni di Premilcuore, Galeata, Santa Sofia, Bagno di Romagna, Sarsina, Mercato Saraceno in provincia di Forlì-Cesena; Novafeltria, Talamello, San Leo, in provincia di Rimini, e dopo un passaggio nella Repubblica di San Marino, l’arrivo nella città capoluogo.

Domenica 30 giugno la Cesenatico-Bologna. Dalla località sulla costa emiliano-romagnola in cui è nato Marco Pantani, al quale è dedicata la tappa, a Bologna con gli impegnativi tornanti del Colle di San Luca, passando per la Cima Gallisterna e l’autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, due luoghi legati ai Mondiali di ciclismo del 2020.  Un percorso che attraverserà i comuni di Cesenatico, in provincia di Forlì-Cesena; Cervia, Ravenna, Russi, Faenza, Brisighella, Riolo Terme in provincia di Ravenna; Imola, Dozza, Castel San Pietro Terme, Ozzano dell’Emilia, San Lazzaro di Savena, Pianoro, in provincia di Bologna, oltre al comune capoluogo punto di arrivo della tappa. Poi, quello che attendiamo tutti: la partenza della Piacenza-Torino.

(Per avvicinarci al grande appuntamento “IlPiacenza.it” pubblicherà, a cadenza settimanale, un articolo dedicato alla storia del Tour de France, a partire da domenica 11 febbraio).

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www.ilpiacenza.it è stato pubblicato il 2024-02-02 06:00:00 da


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