Trasferimento dei servizi legati alla salute mentale di Muraglia

Trasferimento dei servizi legati alla salute mentale di Muraglia



Trasferimento dei servizi legati alla salute mentale di Muraglia

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01/03/2024
– L’AST di Pesaro e Urbino ha pubblicato un secondo avviso pubblico per cercare spazi da affittare per trasferirvi i servizi sanitari legati alla salute mentale attualmente attivi a Muraglia, in vista dei lavori di costruzione dell’ospedale.

Stando all’accordo sottoscritto a ottobre 2022 dalla Regione con il Comune, il trasferimento dovrebbe avvenire entro il 30 settembre 2024, ma mancano le sedi di destinazione, visto che i luoghi preventivamente individuati nell’accordo, dalla stessa AST, si sono rivelati non idonei o non ultimabili. Già con un primo avviso pubblico, uscito nel 2023, non si erano trovate le strutture necessarie. “Siamo al secondo tentativo per trovare spazi e non è detto che darà risultati – commenta Andrea Biancani Vicepresidente del Consiglio regionale – è la pianificazione regionale che è stata sbagliata a monte”.

“I primi errori risalgono all’accordo stesso, quando l’AST indicò delle strutture di destinazione non idonee o addirittura ancora da costruire, come ad esempio l’Ospedale di comunità di Mombaroccio o la struttura di Galantara che avrebbe dovuto accogliere la RSS ma non è idonea perchè si sviluppa su più piani e non su uno solo. Ho più volte segnalato, sulla stampa e con atti ispettivi in Consiglio, che quel progetto iniziale si sarebbe rivelato fallimentare, anche perché spostando in diversi luoghi questi servizi nati per stare vicini, essendo complementari l’un l’altro, si sarebbe smantellata quella “cittadella delle salute mentale” che è stata realizzata negli anni a Muraglia e che ne costituisce un’eccellenza. Il frazionamento dei servizi renderà più difficile l’accesso ai pazienti e meno agevole il lavoro del personale, visto che i medici che seguono queste diverse strutture sono gli stessi del reparto di psichiatria che finirà addirittura a Fano. Nonostante tutti questi problemi, l’AST continua a cercare edifici in affitto e nuovi gestori per questi servizi”.

“Il trasferimento riguarda: la RSA “Tomasello”, da 27 posti letto, le due comunità protette maschile e femminile, da 20 posti letto ciascuna, la Struttura Residenziale Riabilitativa, da 18 posti letto, il Centro diurno il “Gabbiano”, da 16 posti. Oltre 100 posti letto da riallocare in strutture che abbiano specifiche caratteristiche legate alla natura dei servizi. In pratica dal 2022, quando si firmò l’accordo, a quasi due anni di distanza e dopo un avviso pubblico già scaduto, è stata trovata una sede alternativa solo per il reparto di psichiatria, che andrà a Fano e per cui mancano garanzie sui tempi di attivazione e sul successivo ritorno a Pesaro, e, forse, per il Centro di Salute Mentale e l’Assistenza Domiciliare Integrata, che non compaiono nel nuovo avviso per la ricerca degli spazi, anche se non è stata annunciata una nuova sede, per cui interrogherò la Regione per avere chiarezza.”

“Da oltre tre anni ribadisco che a tutto questo caos un’alternativa esisteva – spiega Biancani – ed era il recupero dell’ex manicomio, che avrebbe mantenuto uniti i servizi e garantito una sede adeguata a tutti, ma i miei appelli sono stati sempre inascoltati. L’AST è proprietaria diretta di gran parte dell’ex San Benedetto, una struttura enorme, in centro e vicina all’attuale ospedale, per cui c’è già da anni un progetto di recupero ad uso socio-sanitario, eppure, nel momento in cui la Regione ha previsto di dover spostare tutti i servizi di Muraglia ha scelto di cercare gli ennesimi edifici in affitto. È giusto continuare a pagare affitti quando ci sono immobili pubblici da recuperare? Non sarebbe stato meglio contrarre un mutuo da ripagare poi con il risparmio sui vari affitti? Nel tempo, non solo avremmo risparmiato, ma avremmo anche restituito alla città un edificio storico centrale e tenuto insieme diversi servizi socio-sanitari, che oggi sono sparsi per la città e purtroppo lo saranno ancora di più in futuro”.

“La Regione – conclude Biancani – continua a sostenere che sarà in grado di spostare la ‘cittadella della salute mentale’ entro la fine di settembre, così come indicato nell’accordo di programma per la costruzione del nuovo ospedale. I servizi di Muraglia, per quella data, dovranno quindi essere operativi in altre strutture, ma pare sempre più evidente che non sarà possibile. Ostinarsi a voler affittare immobili che, per le caratteristiche che devono avere, è quasi impossibile trovare già pronti e quindi richiederanno lavori di adeguamento, dimostra l’incapacità della Regione di fare programmazione sanitaria. Continua a non rendersi conto che sarebbe stato meglio recuperare un proprio immobile, adattandolo da subito alle esigenze dei servizi da trasferire piuttosto che andare in affitto, aumentando i costi, visto che le stesse attività, attualmente, sono in strutture di proprietà. Il risultato finale di queste operazioni, purtroppo, sarà quello di complicare la vita ai pazienti, alle loro famiglie e, soprattutto, al personale che, già oggi, fa difficoltà a garantire i servizi visto l’organico ridotto”.


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www.viverepesaro.it è stato pubblicato il 2024-03-01 09:47:14 da


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