Travaglio vs Di Pietro su riforma giustizia

Travaglio vs Di Pietro su riforma giustizia




Marco Travaglio: l’unico paese in cui esisteva la separazione delle carriere l’ha abbandonata. Vi siete chiesti perché? #marcotravaglio #governomeloni #lucasommi
🔴 𝗜𝘀𝗰𝗿𝗶𝘃𝗲𝘁𝗲𝘃𝗶 𝗮𝗹 𝗰𝗮𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝘁𝗶 𝘀𝘂𝗶 𝗺𝗶𝗲𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝗻𝘂𝘁𝗶 𝗲 𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮𝘁𝗲 𝗹𝗮 🛎 𝗰𝗮𝗺𝗽𝗮𝗻𝗲𝗹𝗹𝗶𝗻𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗲𝗿𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗶 𝘃𝗶𝗱𝗲𝗼!
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45 Comments

  1. La separazione delle carriere serve solo ed esclusivamente ai politici ed ai potenti. Al cittadino non cambia niente se non in peggio. Facciamo questa separazione delle carriere così, almeno, i politici ed i piduisti dormiranno sonni tranquilli!!

  2. Se cade un palazzo si indaga l'architetto cosi come in altri casi simili un medico o un chirurgo o un commercialista. e seguendo la legge chi sbaglia paga,……… tranne il magistrato perchè e se lui sbaglia, anche se il danno che produce è elevatissimo facendo marcire in carcere per anni un innocente……..lui invevce non paga. Evidentemente la legge non è uguale per tutti come dicono!!!!!!

  3. Di Pietro , MAGISTRATO CO LA M MAIUSCOLA : NON LO CONFONDETE CON ALTRE M…… CHE FANNO PARTE ALTRI. MAGISTRATI..LO DICE DI , PIETRO E LA COSTITUZIONE CHE RECITA CHE E L' ELETTORE CHE DECIDE CON LE VOTAZIONI NON I MAGISTRATI : L' ELETTORATO E SOVRANO E I MAGISTRATI TUTTI RISPETTINO Il VOLERE DEL POPOLO. ALTRIMENTI LICENZIATELI . , SONO COME GLI ALTRI ITALIANO CHE SONO IMPIEGATI STATALI NE PIÙ NE MENO
    ..

    E FINIAMOLA UNA BUONA VOLTA GLI ITALIANI VOGLIAMO LA RIFORMA . ❤❤❤❤❤❤

  4. Forse son tutti corrotti 🤔🧐🙈🤦‍♂️🧟🧟

    Egregio signor Infantino,
    il motivo per cui non ha ricevuto la comunicazione dell’esecutività dello stato passivo tempestivo redatto in data 13 giugno 2018 è molto semplice: il Suo credito non è stato insinuato tempestivamente, bensì tardivamente ed infatti è stato esaminato all’udienza del 7 novembre 2018, quindi solo da tale data Lei era tra i creditori del fallimento Immobiliare Lacaita con diritto a ricevere le comunicazioni ai creditori previste per legge.
    Come può constatare Lei oltre a non aver agito tempestivamente (insieme agli altri creditori) per richiedere il fallimento della società ed evitare che si prescrivessero delle azioni sui beni dell’amministratore, ha pure insinuato il Suo credito tardivamente.
    Distinti saluti
    Da: infantino.annunziato@pec.it
    A: f186.2018milano@pecfallimenti.it;
    Ricevuto: 10/04/2024 alle ore 15:35
    Oggetto: POSTA CERTIFICATA: Re: R: Re: Immobiliare Lacaita Srl in liq.ne (186/2018 Milano) – e-mail PEC per Annunziato Infantino (cron. 00012)
     

    Egregio signor Infantino,
    in risposta al Suo sfogo del 29 settembre Le evidenzio quanto segue:
    gli unici beni all’attivo del fallimento erano gli immobili invenduti nel condominio di via Lacaita che la curatela ha realizzato per un importo superiore al valore di perizia (prezzo vendita € 1.383.000 contro valore di perizia € 1.203.000);
    poiché il debito bancario con ipoteca di primo grado (1,4 milioni circa) è superiore al valore di realizzo degli immobili, con l’attivo realizzato dalla vendita degli immobili non è possibile soddisfare né i debiti ipotecari di grado inferiore, né gli altri debiti;
    per recuperare altro attivo, il fallimento si è costituito parte civile nel giudizio penale contro amministratore e liquidatore, scaturito dalle analisi sulle cause del fallimento esposte nella relazione ex art. 33 del curatore.
    All’esito di questa faticosa attività, si è ottenuta la condanna di entrambi e la liquidazione del danno a favore del fallimento. Una volta ottenuta la liquidazione del danno è necessario ottenere un pagamento spontaneo o eseguire sui beni dei debitori, se ve ne sono.
    Lubian non è intestatario di alcunchè.
    Tonani è intestatario di immobili che ha messo al riparo dall’aggressione dei creditori conferendoli in un fondo patrimoniale, costituito nel luglio 2014 (contestualmente alla cessazione della carica di amministratore di Lacaita).
    L’azione revocatoria del fondo patrimoniale è oggi prescritta (si prescrive in 5 anni), pertanto non è più possibile agire sugli immobili di Tonani.
    Proprio per questo, dopo la condanna in primo grado, era stata conclusa una transazione con Tonani, che avrebbe dovuto versare una somma al fallimento affinchè la curatela ritirasse la costituzione di parte civile nella fase di appello (con conseguente alleggerimento della sua posizione nel procedimento penale). Dopo aver firmato la transazione, Tonani ha deciso di non pagare, preferendo subire la piena condanna penale, che è stata confermata in appello.
    L’impossibilità di agire sui beni di Tonani è dovuta al fatto che i creditori (ivi compreso Lei) non hanno richiesto tempestivamente il fallimento di Lacaita e ciò allorquando la società aveva cessato l’attività senza pagare i debiti (a marzo 2014 la società è stata posta in liquidazione ed era insolvente).
    Il decorso del tempo senza agire ha comportato la prescrizione di azioni che avrebbero potuto essere svolte sui beni immobili di Tonani, recuperando attivo per i creditori, ove questi avessero richiesto tempestivamente la dichiarazione di fallimento di Lacaita.
    Tanto Le dovevo.

    Il curatore dott.ssa Monica Carnio
    Da: infantino.annunziato@pec.it
    A: f186.2018milano@pecfallimenti.it
    Ricevuto: 29/09/2023 alle ore 13:27
    Oggetto: POSTA CERTIFICATA: Re: Immobiliare Lacaita Srl in liq.ne (186/2018 Milano) – e-mail PEC per Annunziato Infantino (cron. 00012)
     
    Siete dei pagliacci burattini

    Il giorno Ven 29 Set 12:52 f186.2018milano@pecfallimenti.it ha scritto

  5. Una banda di parassita

    "Il problema dell’Italia è un problema morale, che non si può risolvere in cinque minuti. Ogni giorno leggiamo di casi di corruzione. Non sono solo politici, palazzinari, delinquenti: sono anche avvocati, giudici, uomini della guardia di finanza, dipendenti pubblici che truffano lo stato per cui lavorano. Non ci sono punizioni per chi sbaglia. E non ci sono premi per chi merita. Un paese così non può funzionare. È un paese morto".

    Piero Angela

  6. Che ragionamento allucinante. Un PM diventa più o meno "giudice" e "imparziale" solo se potenzialmente può intraprendere o no quella carriera? Altrimenti diventa uno "sbirro" incosciente? Ma quanti procedimenti penali, dai più noti o meno noti, sono finiti letteralmente nel nulla solo per insistenza della procura la quale, convinta delle proprie tesi, pur non avendo un quadro probatorio chiaro, ha deliberatamente ignorato altre piste investigative, pur meritevoli di approfondimento (ricordiamoci di Tortora) per perseguire la sua tesi. Il problema non è la separazione o meno ma la responsabilità dei magistrati. Le leggi già ci sono (Legge 27 febbraio 2015 n. 18) ma anche queste sono una buffonata perché prevedono che il risarcimento del danno sia a carico dello stato, non del magistrato che ha provocato il danno. Quale pensieri potrà mai avere il danneggiante se sa che paga un altro al posto suo e che il suo gesto non ha conseguenze pratiche. E per chi dice che lo stato si può rivalere sul magistrato sappia che non è mai stata esercitata nemmeno una rivalsa dall'entrata in vigore di quella legge. In questo paese si fanno le leggi male e peggio ancora non le si applicano neanche se è sconveniente applicarle. La responsabilità deve essere diretta e i magistrati si dovranno pagare delle assicurazioni civili per i relativi indennizzi come tante categorie di professionisti fanno da decenni.