Tribunale imbrattato di vernice, la Procura apre un fascicolo

Dopo l’azione di protesta arrivano i guai con la giustizia. La Procura di Ancona ha aperto un fascicolo per l’imbrattamento del tribunale avvenuto mercoledì da parte di cinque attivisti di Ultima Generazione. Il gruppetto ha sporcato Palazzo di Giustizia con vernice nera. Si indaga per deturpamento e imbrattamento di cose altrui anche se le contestazioni del pubblico ministero Andrea Laurino potrebbero aggravarsi visto che il palazzo preso di mira, in corso Mazzini, ha un vincolo storico. I cinque attivisti erano stati fermati e identificati dalla Digos dopo la protesta che aveva portato i partecipanti a sedersi davanti all’ingresso del tribunale, versandosi vernice nera addosso e riempendo la facciata del palazzo, il portone di legno, alcuni muri al suo interno e anche l’asfalto davanti al portone di manate nere sporche della stessa vemice. Per quella azione erano stati denunciati per danneggiamento, interruzione di pubblico servizio e manifestazione non prevista.

L’azione di protesta era scattata nello stesso giorno di avvio del G7 Salute ospitato ad Ancona. Tutti e cinque i manifestanti erano stati portati via dalla polizia, in questura, e denunciati. I manifestanti avevano parlato di “un’azione di disobbedienza civile non violenta per denunciare l’ipocrisia dell’incontro dei ministri della Salute dei Paesi del G7 in una città e in un territorio in cui la politica e le istituzioni sono conniventi da decenni con l’industria del fossile e del turismo delle crociere, causa di inquinamento dell’ambiente e di perdita della salute dei cittadini”. Dopo l’imbrattamento le manate sono state coperte con dei teli di plastica. Questo in attesa che una ditta incaricata è specializzata in palazzi storici sia delegata a pulire i muri.