Truffa via Whatsapp del figlio in difficoltà, a Genova c’era la centrale: indagati studente hacker e sua madre

Genova- «Papà mi si è rotto il telefonino cellulare. Mi puoi mandare dei soldi che devo fare un pagamento urgente?». Il messaggio truffa corre su Whatsapp e in questi ultimi mesi raggira decine e decine di papà e mamme preoccupati per i loro figli. La centrale operativa da dove partivano queste truffe telematiche aveva sede in un attico con vista sul porto nel quartiere di Cornigliano, ponente cittadino di Genova. Qui uno studente hacker di origine ucraina e sua madre orchestravano i raggiri.

Dai tre computer ad altissima tecnologia trovati e sequestrati dai militari in quell’abitazione, ogni giorno partivano i messaggi civetta con cui venivano derubati decine e decine di persone in tutta Italia. E tra queste potenziali vittime ci è finito pure, per una buona dose di sfortuna degli hacker stessi, addirittura il comandante generale dell’Arma dei carabinieri, Teo Luzi. Quando sul suo smartphone si è materializzato quel…