Tutti i Santi giorni, 21 agosto: oggi è San Pio X

Tutti i Santi giorni, 21 agosto: oggi è San Pio X


La rubrica “Tutti i Santi giorni” del 21 agosto: San Pio X.

Il 21 agosto ricorre la memoria di San Pio X. Giuseppe Melchiorre Sarto nacque il 2 giugno 1835 a Riese, in provincia di Treviso, in una modesta famiglia: il padre Giovanni Battista era messo comunale e la madre Margherita Sanson sarta. Dotato di predisposizione allo studio, fu aiutato prima da alcuni sacerdoti e poi dal patriarca di Venezia, anch’egli originario di Riese, che gli offrì un posto gratuito nel Seminario di Padova, a quell’epoca uno dei migliori d’Italia. San Pio X fu ordinato sacerdote nel 1858, divenendo vicario della parrocchia di Tombolo; nel 1867 fu nominato arciprete di Salzano e poi, nel 1875, canonico della cattedrale di Treviso, dove fu anche direttore spirituale nel seminario diocesano. Il 10 novembre del 1884 fu nominato vescovo di Mantova e poi ricoprì la carica di patriarca di Venezia, ricevendo anche la berretta cardinalizia nel concistoro del 12 giugno 1893. Alla morte di Leone XIII il candidato più probabile alla successione sul soglio di Pietro era considerato il Segretario di Stato Rampolla. Tuttavia, all’apertura del conclave il 1º agosto 1903, il cardinale Puzyna, arcivescovo di Cracovia, comunicò che l’imperatore d’Austria-Ungheria Francesco Giuseppe, forte di un suo antico privilegio quale “Re apostolico d’Ungheria”, metteva il veto all’elezione del cardinale Rampolla. Le motivazioni sarebbero da ricondurre dal punto di vista politico alla sua vicinanza alla Francia, ma anche più personali, avendo il Segretario di Stato cercato di influenzare Leone XIII a negare una sepoltura cristiana all’arciduca Rodolfo d’Asburgo-Lorena, suicidatosi durante i cosiddetti “fatti di Mayerling”. Malgrado l’indignazione generale, la candidatura del porporato sfumò e si fece sempre più strada il nome del Patriarca di Venezia, eletto il 4 agosto del 1903 con il nome di Pio X. Il nuovo papa scelse come motto del suo pontificato Instaurare omnia in Christo e lo attuò con coraggio e fermezza, abolendo per prima cosa il cosiddetto veto laicale, che spettava ad alcuni sovrani cattolici e grazie al quale egli stesso era divenuto pontefice. Privo di esperienza diplomatica, Pio X seppe scegliere dei collaboratori competenti come il giovane cardinale Rafael Merry del Val y Zulueta, cui delegò la conduzione della diplomazia vaticana. Sebbene gli storici vedano nel suo pontificato una linea tendenzialmente conservatrice, improntata alla lotta al modernismo, fu proprio San Pio X ad avviare la riforma del diritto canonico, che culminò nel 1917 con la promulgazione del Codice di diritto canonico; inoltre, riformò la Curia Romana con la costituzione Sapienti consilio del 29 giugno 1908, sopprimendo vari dicasteri divenuti inutili. A lui si deve la concessione della Prima Comunione ai fanciulli, nonché la riforma del canto gregoriano: con il Motu proprio Inter pastoralis officii sollicitudines, il pontefice impose il canto gregoriano nella liturgia e fornì precise istruzioni circa l’uso della musica nelle funzioni religiose. La tradizione vuole che morì di crepacuore a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, il 20 agosto del 1914, mentre era intento a completare degli studi preparatori di un documento relativo alle condizioni di liceità dell’esercizio del diritto di sciopero. Pio X fu beatificato il 3 giugno del 1951 e canonizzato il 29 maggio del 1954 durante il pontificato di Pio XII. La sua salma è tumulata all’interno della Basilica di San Pietro in Vaticano.

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Dal punto di vista iconografico, Pio X è ritratto come pontefice, molto spesso a mezza figura; spesso è vestito con rocchetto, mozzetta e stola, benedicente con la mano destra. Curiosità: all’inizio del Novecento il tango, importato dall’Argentina, cominciava a soppiantare il valzer e la polka. Di fronte alle interdizioni richieste dalle autorità ecclesiastiche parigine, si narra che Pio X diede disposizioni affinché una coppia di ballerini gli mostrasse il nuovo ballo, in modo da poterne valutare di persona gli aspetti scandalosi. Dopo l’esibizione si tramanda che il sommo Pontefice avrebbe detto: «Mi me pàr che sia più bèo el bàeo a ‘ea furlana; ma no vedo che gran pecài ghe sia in stò novo bàeo!» (A me sembra che sia più bello il ballo della furlana; ma non vedo che grandi peccati vi siano in questo nuovo ballo!), disponendo quindi la revoca della sanzione ecclesiastica prevista per chi lo avesse praticato.




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