Tutti i Santi giorni, 22 dicembre: si commemora Santa Francesca Saverio Cabrini

Tutti i Santi giorni, 22 dicembre: si commemora Santa Francesca Saverio Cabrini


Santa Francesca Saverio Cabrini per la rubrica “Tutti i Santi giorni” del 22 dicembre.

Il 22 dicembre si commemora Santa Francesca Saverio Cabrini. Santa Francesca Saverio Cabrini nacque a Sant’Angelo Lodigiano, non lontano da Pavia, il 15 luglio 1850, decima figlia di Agostino Cabrini e Stella Oldini. Studiò presso le Figlie del Sacro Cuore e diventò, nel 1868, maestra elementare. Durante l’insegnamento, conobbe don Antonio Serrati, poi prevosto di Codogno, che impresse una svolta nella vita della giovane. Dopo la morte dei genitori, Francesca si ammalò di vaiolo, malattia che la segnò profondamente nel fisico. A causa della sua salute precaria, pur desiderosa di consacrarsi alla vita religiosa, non venne accettata in convento, finché riuscì a entrare nella “Casa della Provvidenza” di Codogno dove, tra tribolazioni e difficoltà, consolidò il proprio ardore missionario. Qui finalmente ricevette l’abito religioso e aggiunse al proprio nome di battesimo quello di Saverio, in memoria San Francesco Saverio, missionario gesuita. Grazie all’aiuto di monsignor Domenico Maria Gelmini, vescovo di Lodi, insieme a sette consorelle, Santa Francesca Saverio fondò la congregazione delle Salesiane Missionarie del Sacro Cuore, approvata nella diocesi nel 1881. Alle converse era richiesta l’obbedienza evangelica, la rinuncia, la vigilanza del cuore e il silenzio interiore, virtù indispensabili per poter rinvigorire lo spirito missionario. L’Istituto si diffuse velocemente dapprima in Lombardia e poi a Roma, con il riconoscimento pontificio il 12 marzo 1888. Inizialmente desiderosa di partire per la Cina, papa Leone XIII suggerì alla Santa di guardare “Non all’Oriente, ma all’Occidente”, cosa che fece partendo per New York l’anno seguente. In America incontrò l’arcivescovo Michael Corrigan che le permise di aprire un orfanotrofio per bambini immigrati italiani in West Park, oggi noto come “Casa di Santa Cabrini”. Nel 1891 madre Francesca arrivò in Nicaragua, invitata da Elena Arellaro, nobile e pia signora che le donò una casa di sua proprietà, dove fondò un collegio religioso. Negli anni successivi attraversò a lungo l’America Latina e diverse città europee in cui forte era la presenza di immigrati italiani, fondando scuole e istituti. Francesca, nonostante la sua precaria salute fu una viaggiatrice instancabile: nella sua vita compì ben ventotto traversate atlantiche e il valico delle Ande per raggiungere Buenos Aires da Panama. Ritenuta uno dei riferimenti del moderno servizio sociale, la Santa vide nei principi della democrazia americana una via di integrazione e di avanzamento sociale per gli emigrati italiani, promuovendo, in particolare, l’emancipazione femminile. Ormai affaticata dai viaggi e minata nella salute, suor Francesca Saverio giunse al Columbus Hospital di Chicago, dove si spense il 22 dicembre 1917. Lasciò 67 fondazioni tra l’Europa e l’America e circa 1.300 suore missionarie che nel 1926 raggiunsero anche la Cina, creandovi la prima missione, come in origine desiderato dalla Santa. Sepolta dapprima nel West Park-New York, nel 1931 il corpo fu riesumato e posto in una cassa di vetro nell’altare del “Saint Francesca Cabrini Reliquario” di Fort Washington, a nord di Manhattan. Nel 1938 fu proclamata beata, nel 1946 santa e, nel 1950 patrona degli emigranti.
L’iconografia di Santa Francesca Saverio Cabrini, favorita da un’ultima fotografia scattata nel 1914, si ispira alla sua figura di suora, a scene biografiche e a composizioni che tendono a sottolineare la sua spiritualità centrata sul Sacro Cuore di Gesù.

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