“Un attacco contro il messaggio che lancio attraverso l’arte. Ma non mi arrendo” – Savonanews.it

“Un attacco contro il messaggio che lancio attraverso l’arte. Ma non mi arrendo” – Savonanews.it



“Un attacco contro il messaggio che lancio attraverso l’arte. Ma non mi arrendo” – Savonanews.it

“Otto anni di lavoro sono stati cancellati con qualche click, senza un viso con cui prendersela, attraverso attacchi da cui non sai difenderti. Ma non rinuncio. Il mio è un atto di resistenza”.

Provata ed emozionata, ma al tempo stesso determinata nel portare avanti la sua lotta, l’artista plasticienne finalese Faé A. Djéraba ha raccontato per la prima volta in pubblico i dettagli dell’attacco hacker subito nei mesi scorsi, un’azione mirata e devastante che ha fatto sparire dalla rete l’intero archivio digitale del suo lavoro: sito web, profili social, interviste, articoli, documentazione di mostre internazionali. Tutto svanito.

Lo ha fatto nella sua città, in Sala Gallesio, davanti a organi di stampa, amici e alcune classi del Nuovo Polo Scolastico Finalese con cui ha condiviso progetti legati all’arte e ai diritti umani che hanno ascoltato la testimonianza diretta di questo anno e mezzo da incubo vissuto. La “colpa”? Trasmettere, attraverso la sua arte, un messaggio “sociale, politico, umanistico: tutti valori che fanno dell’arte un ponte, nel mio caso contro la violenza sulle donne”, in particolare quelle afghane e iraniane.

“Se oggi cercate online il mio nome, trovate il vuoto – ha raccontato – Non c’è più nulla del mio percorso artistico e di denuncia, delle esposizioni piuttosto che delle interviste fatte. È come se non fossi mai esistita. E questo tipo di attacco per un’artista nel 2025 è tremendo” ha detto. Il calvario è iniziato a fine 2023: prima la segnalazione da parte di amici da diverse città europee della vendita online non autorizzata di tre sue opere, tutte legate al tema delle donne iraniane e al movimento “Donna Vita Libertà”. Poco dopo la sparizione dei profili Facebook e Instagram, quindi messaggi inquietanti recapitati. Da lì poi la denuncia immediata prima ai Carabinieri, poi alla Digos e quindi alla Polizia Postale.

Faé non ha nascosto il crollo psicologico che l’ha colpita. “Mi sono annullata, ho avuto attacchi di panico e ho dovuto ricominciare a ricostruire i miei canali. Purtroppo diverse opere sono andate perse, come quella ispirata alle lettere di mia madre, tunisina emigrata in Francia, scomparsa a soli 63 anni. Tutto questo è stato un grande dolore ma oggi sono qui perché ho deciso di non arrendermi”.

E non lo ha fatto anche grazie a una sorta di “ritorno al passato”. Dopo essere stata inserita nell’annuario degli Artisti Mondadori 2025, Faé ha lanciato il suo libro L’art de Voir, presentato nelle scorse settimane anche al prestigioso Salone del Libro di Torino, già andato esaurito in una prima stampa. “Questo almeno non possono togliermelo. È il cuore del mio lavoro, un contenitore di memoria e resistenza”.

Una reazione che è la forza di chi ha scelto di non spegnere la voce, che parla con le opere. Un messaggio soprattutto per i giovani, le nuove generazione: “L’arte ha la forza di fare propri e trasmettere messaggi universali, è così fin dall’inizio dell’umanità. Vi invito a difendere i vostri sogni, a non arretrare davanti alla violenza e all’ingiustizia. Mai”.



L’articolo “Un attacco contro il messaggio che lancio attraverso l’arte. Ma non mi arrendo” – Savonanews.it
www.savonanews.it è stato pubblicato il 2025-05-31 07:20:00 da Mattia Pastorino


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