“Un posto in Serie C? Basta pagare”. Salvatore Bagni incastrato dal…

“Un posto in Serie C? Basta pagare”. Salvatore Bagni incastrato dal…



“Un posto in Serie C? Basta pagare”. Salvatore Bagni incastrato dal…

Una busta con il contante per comperare una chance di trovare posto nel calcio che conta. Sarebbe quanto emerso dal servizio delle puntata di ieri delle “Iene”, trasmissione di Italia 1, che vede protagonista Salvatore Bagni, già campione d’Italia con il Napoli di Diego Armando Maradona nonché nazionale azzurro per 41 volte e attualmente a capo dell’agenzia “Be GR8 Sport” insieme al figlio Gianluca. L’inchiesta condotta dall’inviato Luca Sgarbi vedrebbe coinvolta una società marchigiana militante in Serie C, facente parte di un sistema sulla base del quale all’agenzia verrebbero proposti giocatori che, dietro compenso da corrispondere, sarebbero destinati in alcuni club e inseriti nell’organico del vivaio. Trovando, peraltro, anche modo di ritagliarsi spazio nella rosa e minutaggio in campo.

Il “gancio” tra l’inviato del programma e l’ex nazionale azzurro avviene telefonicamente, e durante la conversazione viene dichiarato l’interesse del primo a trovare un accordo per il fratello calciatore, che in realtà non esiste. Ma il discorso prende subito una piega precisa, con le parole di Bagni che non lasciano spazio ad alcun fraintendimento: “Noi abbiamo questa agenzia nostra, io e mio figlio, però quelli che noi andiamo a cercare noi li paghiamo perché li cerco io, li scelgo io, ma tutti quelli che non cerchiamo noi, noi ci facciamo pagare ovviamente perché il ragazzo non ci fa incassare niente”. Aggiungendo che sarebbero 13 gli atleti piazzati in vari settori giovanili professionistici di società della penisola elencate dall’ex centrocampista, non scelti dall’agenzia e che quindi “devono pagare” per trovare spazio.

Il club marchigiano indicato da Bagni come “propenso” ad accettare l’accordo sarebbe la Vis Pesaro (“Sì, alla Vis Pesaro sicuramente. C’è un direttore che è un mio amico e lì ti fa anche giocare. Lì ne sono certo. Lo vado a trovare, ci metto un minuto. Se andate sul direttore avete più soddisfazione. A Pesaro giochi titolare, sempre”), dietro un doppio pagamento: una quota per l’agenzia e una quota per il direttore sportivo. La simbolica stretta di mano con Bagni prende forma con 30mila euro pattuiti, invece per il direttore “si tratta, con me no. Non alzate troppo – consiglia – perché dovete partire dall’alto? Parti dal basso: 20mila euro, non di più. Denaro mediante sponsorizzazione? Non penso interessi, perché poi i soldi vanno alla società. Lo chiamo e gli dico ‘ti vengo a trovare’. Lui capisce, quello lo fa con tutti. Vai tranquillo, lo conosco bene. Però deve giocare titolare, sennò dopo glielo dico io. Tutti mi devono qualcosa, tutte le società, per questo che li piazzo da tutte le parti”

Il ds biancorosso Michele Menga incontrato dall’ex Napoli e da Sgarbi rassicura l’inviato delle “Iene”, dicendogli di aver parlato già con il mister (“Queste sono cose mie e dell’allenatore. I ragazzi non lo devono mai sapere”) e che la società “è al corrente di tutto, dalla cosa sbagliata alla cosa giusta”. Precisando però che la prosecuzione dell’accordo sarà comunque legata alle oggettive qualità del giocatore, perché “se tuo fratello gioca 18 partite, fa 18 ca…te, il prossimo anno non possiamo andare avanti”. Quindi la consegna della busta a Bagni, che avviene nel parcheggio dello stadio “Benelli”: denaro finto, come la storia inventata per far emergere la storia che la “Iena” rivela essere stata costruita ad arte e chiedendogli spiegazioni. E poi la…codina del servizio che lascia intendere come l’inchiesta potrebbe anche avere sviluppi nelle prossime puntate.

Intanto, la Vis sui propri profili social ha reso nota la propria posizione in merito: “La società si dichiara totalmente estranea ai fatti riportati nel corso del servizio televisivo e respinge con fermezza ogni tentativo di accostare il proprio nome a vicende di cui è completamente estranea. La Vis Pesaro 1898, ritenendo gravemente lesiva la rappresentazione offerta, ha disposto la sospensione del direttore sportivo Michele Menga e ha disposto accertamenti al fine di valutare l’eventuale coinvolgimento dello stesso nelle vicende millantate dal Sig. Salvatore Bagni e disporre conseguentemente ulteriori provvedimenti. La Società sportiva si riserva di tutelare la propria immagine e reputazione nelle sedi più opportune, al fine di evitare ulteriori strumentalizzazioni”.

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www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2025-05-14 13:37:44 da


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