Manfredonia. Con recente provvedimento del Gip del Tribunale di Foggia, è stata concessa la misura degli arresti domiciliari – presso l’abitazione della madre a Monte Sant’Angelo (FG) – ad Antonio Miucci, nato a Varese classe 2002, figlio di Enzo.
Con il suo consenso, allo stesso è stato applicato il dispositivo di controllo del braccialetto elettronico. La concessione è stata effettuata sulla base del tempo trascorso dall’uomo in custodia cautelare in carcere, a Foggia, sullo stato di incensuratezza dello stesso, sull’ammissione alla celebrazione con rito abbreviato dei due procedimenti in corso riuniti.
L’udienza si celebrerà il primo febbraio 2024 al Tribunale di Foggia. Il collegio difensivo di Antonio Miucci è costituito dall’avvocato Innocenza Starace e dall’avvocato Salvatore Vescera.
FOCUS
Antonio Miucci era stato attinto da misura cautelare in carcere per detenzione e porto illegale di arma, fucile; l’arresto era effettuato in flagranza e su ordinanza di custodia cautelare in carcere, per l’accusa di lesioni aggravate e per avere esploso colpi di arma da fuoco contro un uomo.
Dalle cronache del 2 agosto 2023: “Emerge una personalità proclive a risolvere ‘questioni’ (…) con ricorso all’intimidazione armata. La pericolosità è accentuata dalla circostanza che nell’hinterland di Foggia e provincia è prassi utilizzare questo modus operandi per ‘regolare conti’”. E’ quanto emerse dall’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia cautelare in carcere, a firma del Gip del Tribunale di Foggia, dr.ssa Marialuisa Bencivenga, P.m. dott. Enrico Infante, a carico del citato Antonio Miucci, nato a Varese classe 2002, con misura eseguita la mattina del 28.07.2023 dai Carabinieri del Comando Compagnia di Manfredonia.
Il provvedimento. La ricostruzione dei fatti della vittima
Come anticipato, il provvedimento restrittivo era scaturito in seguito ai fatti avvenuti a Manfredonia la sera del 3 gennaio 2023, quando i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia sono intervenuti nell’Ospedale di San Giovanni Rotondo, dove i medici avevano segnalato la presenza di un uomo con lesioni da arma da fuoco tipo fucile a pompa (munizionamento a pallini).
Il giovane, non in pericolo di vita, aveva ricostruito in modo dettagliato quanto accadutogli – qualche ora prima – in un vicolo di Manfredonia e, nonostante affermasse di non aver riconosciuto l’aggressore, ne forniva una parziale descrizione.
I militari dell’Arma, mettendo a sistema gli elementi gravemente indiziari raccolti, eseguivano notte tempo, con il fondamentale supporto della Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo del Comando Carabinieri Provinciale di Foggia, una mirata perquisizione, eseguendo in questo modo opportuni accertamenti tecnici finalizzati a rilevare la presenza di micro particelle di polvere da sparo (c.d. stub) che, a seguito delle analisi poi effettuate dal Ra.C.I.S. di Roma, davano esito positivo.
Le risultanze investigative acquisite, concordate dalla Procura della Repubblica di Foggia he ha coordinato le indagini, determinarono al tempo l’emissione della misura cautelare in carcere nei riguardi del presunto responsabile (già ristretto in carcere a Foggia per precedente provvedimento, ndr).
www.statoquotidiano.it è stato pubblicato il 2023-12-07 23:05:25 da Giuseppe de Filippo
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