UNA MOSTRA CON LE OPERE DI PETRICCA PER RICORDARE IL SISMA CHE 110 ANNI FA DEVASTO’ LA MARSICA | Notizie di cronaca

UNA MOSTRA CON LE OPERE DI PETRICCA PER RICORDARE IL SISMA CHE 110 ANNI FA DEVASTO’ LA MARSICA | Notizie di cronaca


AVEZZANO – Con il patrocinio del Comune di Avezzano (L’Aquila), della Fondazione Carispaq e della Parrocchia della Cattedrale di San Bartolomeo Apostolo, l’arte contemporanea sarà ospite nella Città Avezzano con le installazioni e le opere del Maestro Flavio Tiberio Petricca che commemora il tragico evento del terremoto del 13 gennaio 1915.

L’installazione 15 Tonnellate di Cielo, presso la Cattedrale di San Bartolomeo Apostolo, sarà presentata sabato 11 gennaio 2025, alle ore 11.30, con i saluti istituzionali del sindaco di Avezzano Giovanni Di Pangrazio e del vescovo Mons. Giovanni Massaro. A corollario dell’installazione, sabato 18 gennaio alle ore 18.00, l’evento proseguirà con Frammenti di cielo, mostra personale di Petricca, allestita presso il Salotto di città Nicola Irti (Sala
conferenze Montessori). La rassegna è a cura di Mattia Lapperier con l’organizzazione di Serena Fantauzzi, Alessandra Libonati e Claudia Raglione.

Non è mai semplice commemorare una circostanza dolorosa. Occorrono grande rispetto, piena consapevolezza e profonda sensibilità. Centodieci anni fa avveniva un evento sismico, tra i più devastanti che abbiano mai colpito il suolo italiano. Il terremoto di Avezzano, che devastò la regione storico-geografica della Marsica, causò la morte a 30.519 persone, passando così tristemente alla storia come uno dei terremoti più rilevanti, per capacità distruttiva e per numero di vittime.

Oggi non restano che testimonianze fotografiche a documentare la drammaticità di quell’infausto movimento tellurico del 13 gennaio 1915 che – letteralmente – rase al suolo Avezzano, appena pochi mesi prima dell’entrata in guerra dell’Italia. Là dove prima una comunità in progressiva crescita demografica conduceva la propria esistenza inconsapevole del pericolo imminente, annidato nelle viscere della terra, nel giro di una manciata di secondi, quel che restò di essa fu un cumulo di macerie.

Trattenendo nella mente tale terrificante immagine di distruzione, prende le mosse l’installazione site-specific che l’artista colloca nella navata centrale della Cattedrale di San Bartolomeo Apostolo di Avezzano. Un ammasso informe di argilla, solo in parte dipinto ad ampie campiture di blu, è ciò che si offre allo sguardo dell’osservatore. Un’operazione apparentemente semplice, si direbbe, sebbene, a un livello più profondo, racchiuda in sé un articolato complesso di significati. Il mucchio di terra è allo stesso tempo la causa del disastro, l’effetto catastrofico del crollo, nonché l’elemento che reca in sé la possibilità di ricostruire ciò che precedentemente è andato in frantumi.

È metaforicamente una parete affrescata andata distrutta in quella terribile circostanza. È argilla a partire dalla quale plasmare un nuovo inizio. È terra a cui rimangono impigliati frammenti di cielo, a cui appellarsi quando non restano alternative. La mostra prosegue presso la Sala conferenze Montessori del Salotto di città Nicola Irti con una serie di recenti lavori direttamente collegati all’installazione, sia per la scelta della materia prima che per la cromia di fondo, qui arricchita con una sinfonia di variazioni e contrappunti visivi, volti a offrire ulteriori spunti di riflessione che inneschino nel visitatore un cortocircuito visivo ed esperienziale.

L’arte di Petricca ammette il libero accesso a quella parte sensuale, inconscia e irrazionale che si annida nel profondo della coscienza; “quell’impulso misterioso e oscuro” di cui parlava Schopenhauer, considerato dallo stesso la vera causa del comportamento umano. Tornando all’installazione, la vista delle rovine pertanto, non solo ci fa intuire l’esistenza del tempo trascorso, ma ci concede di andare più a fondo, immedesimandoci nella tragedia di coloro che hanno assistito o sono divenute vittime del terremoto. I frammenti di cielo permangono a testimoniare una speranza nella catastrofe; uno spiraglio di blu tra i calcinacci.

La mostra 15 tonnellate di cielo, nella Cattedrale dei Marsi potrà essere visitata dall’11 al 25 gennaio nei seguenti orari giorni feriali 7.30-13.00 / 16.00-18.30; giorni festivi: 10.30-13.00 / 16.00-18.30.

Frammenti di cielo, invece, potrà essere visitata nel Salotto di Città Sala Nicola Irti (ex Montessori) a partire dal 18 gennaio sino al 23 febbraio 2025 nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì 8.30-13.30. Martedì e giovedì anche 15.00-18.00. La mostra è visitabile anche su appuntamento. (Info: Tel. +39 3334411929)

Il catalogo della mostra a cura di Mattia Lapperier, con un testo di Claudio Gamba, sarà pubblicato da Kirke Edizioni e presentato in corrispondenza del finissage dell’evento.

 

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