Una conferenza dedicata all’astronomo Lorenzo Respighi in occasione del 200° anniversario della nascita. L’iniziativa è stata organizzata dalla Società “Dante Alighieri” di Piacenza e ospitata nella serata di lunedì 7 ottobre dalla sala della “Famiglia Piasinteina”. Al tavolo dei relatori i professori Giuseppe e Maurizio Dossena. A proporre il resoconto dell’incontro incentrato sulla figura di un illustre piacentino – al quale fu intitolato già dagli anni Venti del Novecento il liceo scientifico della città – Roberto Laurenzano della Società Dante Alighieri.
«Il professor Maurizio Dossena, già preside del liceo scientifico – scrive – ha sottolineato gli aspetti biografici di Respighi, mentre il professor Giuseppe Dossena (già docente di materie letterarie al Liceo Classico, e autore nel 2009 di uno studio su Respighi per il 120° della sua morte), ne ha illustrato il costante e notevole impegno e la competenza nella scienze della fisica, dell’ottica, e soprattutto dell’astronomia, di cui Respighi fu un noto ed importante ricercatore, studioso, ed anche inventore di nuove strumentazioni utilizzate e risultate un “imput” per ulteriori progressi. Molto legato agli affetti familiari, ed assai modesto, ma di pari grande professionalità e cultura scientifica, dedicò tutta la vita allo studio personale, e alla formazione di studenti. A soli 27 anni docente presso la facoltà di Ottica ed Astronomia dell’Università di Bologna (1848-64), fu successivamente direttore dell’Osservatorio del capoluogo emiliano; indi, chiamato a Roma, fu docente nell’Università Pontificia (1865), e poi Direttore dell’Osservatorio del Campidoglio».
«Studi, riflessioni, analisi – continua il testo – e lusinghieri successi scientifici riempirono la sua vita, intesa ad accrescere con coerenza massima e costanza le conoscenze e le intuizioni nel settore di cui fu grande maestro. E la sua persona ebbe risonanza europea, sempre “guardando” con attenzione, riflessione e ricerca estrema scientificamente la realtà culturale e quanto l’”Universo” esprimesse. Suoi importanti scritti in materia furono presentati ed accolti con elogio all’Accademia della Scienza di Parigi da parte di uno dei maggiori matematici del tempo, nonché a Londra; così come egli viaggiò fin nell’India su mandato dell’Autorità Britannica, per “studiare” con estrema precisione specifici aspetti di eclissi e di fenomeni solari (1871). Socio nazionale dell’Accademia dei Lincei e membro del Collegio Filosofico-Matematico, Lorenzo Respighi dedicò continuo impulso alla “sperimentazione”, conseguendo fondati risultati a testimonianza di una concreta esperienza attuata. Il matrimonio e i figli, espressione di grande affetto, non lo distrassero mai comunque dai suoi studi, i quali approdarono a scoperte nell’Universo, tali da determinare la denominazione di ben “tre comete con il suo cognome”. Dopo lo studio del fisico Jean Bernard Foucault sulle oscillazioni del pendolo a dimostrazione della rotazione della terra, Respighi riprese l’esperimento in toni minori, con scritti sul moto del pendolo in correlazione al “momento” di rotazione terrestre. Operò studi sulla “scintillazione” delle stelle”, e dunque sull’irregolare e celere loro intensità luminosa, con variazioni di colore e lievi vibrazioni che danno l’impressione di un loro tremolare nella vòlta celeste; studiò la “luce”, campo quasi … misterioso” di onda elettromagnetica che si propaga secondo inimmaginabili velocità, fenomenologia, lunghezza d’onda, interazione con la materia, e comunque caratterizzazioni scientifiche, nell’immensità dello spazio. Ebbe rapporto con l’astronomo dalmata Ruggero Boscovich, di cui fu studioso ed estimatore».
«Sperimentando il prisma di Fraunhofer – prosegue il resoconto – lo modificò con successo, aprendo la via ad ulteriori studi successivi sugli spettri stellari. Non fu di certo un uomo politico. Cattolico, moderato nelle sue concezioni, accettò il Regno d’Italia, ma non prestò giuramento ad esso: non per avversione, ma per corretta coerenza, in quanto docente e scienziato presso l’ormai ex-Stato Pontificio. Ma non fu mai avversario del regno, anzi fu un osservante dello Statuto. Non prestò giuramento per correttezza e coscienza morale e lealtà: invero, i Prìncipi pontifici spodestati pare cercassero di poter ripristinare i loro posti, ed il Respighi – quale “dipendente” dell’ex-Stato Pontificio – non intendeva far pensare ad intrugli, soprattutto da parte sua. E le sue qualità furono molto apprezzate: fu, sì, sanzionato dal Regno per il mancato giuramento, ma si trattò solo di una sanzione “pro forma” e in modo assolutamente lieve, solo per … dovere di Stato, tanto da essere poi sempre stimato ed ammirato, fino alla sua morte avvenuta a Roma il 10 dicembre 1889. Alla sua scomparsa tutta la stampa dell’epoca gli tributò grandi onori per le sue alte qualità di uomo e di scienziato».
«In conclusione – si sottolinea – un incontro culturale con il quale attraverso l’ampia conferenza di Giuseppe e Maurizio Dossena, la “Dante” ha voluto tributare non solo un ricordo, ma una dettagliata conoscibilità di un illustre figlio del territorio piacentino, degno di essere tra i “Nomi” della Scienza e, in modo particolare degli studi sull’Astronomia, e non solamente in quanto a lui intestato il liceo scientifico cittadino. E si può riflettere, a seguito dell’interessantissima relazione offerta dai fratelli Dossena, ben anche su quanto – senza nulla togliere alla scienza – l’ “essere umano” sia soltanto un misero granello di sabbia di fronte all’ inimmaginabile “immensità illimitata universale”, di cui conosciamo solamente una modesta parte, e di cui, ad ogni buon conto, anche quando si saranno realizzati molti più ampi studi e ricerche, rimarrà sempre la “straordinarietà”di una legge “naturale” esatta e matematica che governa tutto in modo ineccepibile, e che, ritengo, sia al di sopra di ogni scoperta scientifica».
www.ilpiacenza.it è stato pubblicato il 2024-10-08 19:34:52 da
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