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23/04/2025
– Un nuovo sipario per il Teatro Rossini di Pesaro, un intervento di grande importanza volto ad accrescere la bellezza dello spazio oltre che a migliorarne la sua funzionalità. Questo straordinario intervento è stato possibile grazie alla collaborazione tra Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, Comune di Pesaro e AMAT.
L’accurato intervento rappresenta un’operazione di grande rilevanza culturale ed artistica volta a modernizzare le meccaniche di scena per mantenere e migliorare gli standard qualitativi. Un sipario nuovo, nel pieno rispetto dello stile storico del teatro e del precedente sipario, valorizza il patrimonio culturale e architettonico della struttura, rendendola ancora più attrattiva.
Il sipario sostituito è stato collocato oltre 50 anni fa, la sua rilevanza storica è relativa e non si trattava di quello originale del Teatro Rossini, legato alla sua inaugurazione. Viene installato alla fine della Seconda Guerra Mondiale ad opera degli inglesi che utilizzando il teatro per spettacoli per le truppe alleate hanno reperito un sipario già usato per il Rossini. Nonostante le manutenzioni periodiche, il sipario ha subito un inevitabile processo di usura che ne ha compromesso sia l’aspetto estetico sia la funzionalità operativa.
«Il nuovo sipario del Teatro Rossini rafforza la bellezza di uno dei luoghi che più rappresenta la Cultura in città. Parliamo di uno dei monumenti più belli che abbiamo e che intendiamo valorizzare e mettere in risalto sempre più; un gioiello di cui siamo consapevoli e orgogliosi. Non a caso, proprio in questi giorni e in vista del periodo estivo, stiamo definendo i prossimi tour culturali della città che, possiamo già dire in anteprima, faranno tappa anche al Teatro Rossini, un monumento che custodisce bellezza e storia», ha sottolineato il sindaco di Pesaro, Andrea Biancani, durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo sipario. «L’intervento che oggi abbiamo inaugurato non sarebbe stato possibile senza la presenza e la vicinanza della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, che non manca mai di sensibilità verso i temi culturali e sociali. A loro va un grazie speciale come anche ad AMAT che, con passione e competenza, gestisce in modo efficiente i luoghi della cultura in città, tra cui anche il Teatro Rossini».
«Siamo colpiti dalla bellezza di questo intervento, decisamente necessario – magari non tutti ne sono consapevoli -, perché il sipario vecchio ormai era molto provato dalle migliaia di rappresentazioni: così Daniele Vimini vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune. Per questo ci siamo mossi con la Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro che ringrazio e che ci è sempre stata vicina quando si tratta di azioni sul Rossini. Quindi ci siamo imbarcati in un’avventura che è stata complessa e che ha portato alla realizzazione di quella che è una vera e propria opera d’arte, con il coinvolgimento naturalmente della Soprintendenza visto che parliamo di un teatro che ha più di 200 anni. Provo una grande soddisfazione nel riconsegnare alla città una nuova infrastruttura perché di questo si tratta. Grazie ancora alla Fondazione senza la quale questo intervento non sarebbe stato possibile in questi tempi e con questa qualità e grazie ad AMAT».
Marco Cangiotti presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro: «Sono lieto, stupito e ammirato di questo sipario che mi pare dotato di una sobria eleganza. La Fondazione è ben lieta di continuare in una di quelle dimensioni che rappresentano il contenuto fondamentale della nostra missione: e cioè provvedere ai bisogni del territorio. E i bisogni sono diversi, sociali, legati all’istruzione e poi quelli della sfera della cultura che sono bisogni essenziali perché l’identità di una comunità ha bisogno della cultura come fulcro di solidità. Di anno in anno cerchiamo di essere attenti e disponibili in questo campo. La collaborazione con il Comune è permanente, fin dalle origini, e quindi siamo noi a ringraziare perché oggi ci avete dato modo di vedere una cosa bella e di stupirci e sempre ci date modo di esercitare la nostra mission».
Gilberto Santini direttore AMAT: «Non è solo un nuovo sipario ma un corredo scenico, questo è un appuntamento importante che il Teatro Rossini aspettava da anni, ci siamo riusciti grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro artefice attraverso l’Art Bonus di questo dono alla città. Un lavoro lungo che ha impiegato quasi 4 anni perché c’è stato un passaggio importante con la Soprintendenza che ha preso atto del deperimento del vecchio sipario che sembra essere un sipario precedentemente dismesso e portato qui al Rossini durante la Seconda Guerra Mondiale. Per fortuna in Italia abbiamo l’azienda leader a livello mondiale che è la Peroni di Gallarate e ci siamo rivolti a loro: abbiamo ricostruito esattamente i fregi, la qualità dei materiali è altissima, abbiamo scelto la grammatura maggiore del velluto. Questo sipario ha un ruolo importante perché è il filtro tra il nostro desiderio e l’oggetto del nostro desiderio: adesso quando appoggeremo lo sguardo su questo sipario saremo tutti più contenti».
Il nuovo sipario, la grande tela in velluto color bordeaux che misura 9 metri in altezza e 18 metri in larghezza, rappresenta un prodotto di eccellenza del settore, realizzato dalla ditta Peroni di Gallarate (Varese), il più importante produttore in questo ambito, che ha collaborato con illustri teatri in tutto il mondo come, per citarne solo alcuni, il Teatro alla Scala di Milano, l’Opera House del Cairo, il Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro Massimo di Palermo.
Dopo due secoli di esperienza nella produzione di tessuti, Peroni ha specializzato la propria attività ponendola al servizio esclusivo di chi crea professionalmente spazi scenici e decorativi di ogni genere, in particolare nel mondo dello spettacolo. Operando nell’assoluto rispetto delle normative di sicurezza, con un occhio all’innovazione e l’altro alla tradizione, perseguendo un equilibrio tra procedimenti industriali e perizia artigiana, tra efficienza del servizio e completezza della gamma offerta, nell’ultimo ventennio Peroni è diventato il primo produttore italiano (e uno dei maggiori al mondo).
Il sipario del Teatro Rossini – comunemente definito “alla greca” – è composto da due falde ad apertura centrale. Il movimento di apertura viene realizzato facendo scorrere il sipario lungo un binario per mezzo di appositi carrelli a cui il sipario viene appeso. Con l’apertura centrale, ciascuna metà del sipario si raccoglie dal centro verso il rispettivo lato del boccascena. Grazie ai moderni progressi nella meccanica teatrale, è possibile gestire il sistema in modo efficiente, utilizzando motori appositamente progettati per il teatro e un sistema di scorrimento delle corde che mantiene l’essenza originale, adattandola alle moderne esigenze operative. L’aspetto acustico riveste un ruolo fondamentale nell’esperienza teatrale. La scelta di materiali idonei e l’adozione di tecniche di costruzione mirate ottimizzano infatti l’acustica del sipario. Un sipario ben concepito contribuisce non solo all’estetica visiva e scenografica del palcoscenico ma anche a un’esperienza d’ascolto superiore, garantendo una qualità del suono eccezionale sia quando è aperto sia quando è chiuso. Per massimizzare la sicurezza e garantire la conformità alle normative antincendio, il tessuto impiegato è ignifugo, offrendo una resistenza al fuoco duratura e assicurando un ambiente teatrale più sicuro.
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