Va da una amica per i compiti ma sbaglia strada, 13enne attirata in…

Va da una amica per i compiti ma sbaglia strada, 13enne attirata in…



Va da una amica per i compiti ma sbaglia strada, 13enne attirata in…

ANCONA – Doveva raggiungere una compagna di scuola a casa sua, ad Esanatoglia, per fare i compiti insieme, ma nel tragitto aveva sbagliato strada. La ragazzina, 13 anni, si era fermata per chiedere indicazioni ad un adulto lì nel paese perché aveva il cellulare scarico e non poteva fare telefonate. L’uomo, un badante di 66 anni, albanese ma residente a Cerreto d’Esi, lo aveva incrociato fuori casa ad Esanatoglia dove faceva assistenza ad una anziana. L’avrebbe fatta entrare e portata in una rimessa sul retro dell’abitazione. La minorenne gli avrebbe chiesto di ricaricare il cellulare. Nella rimessa la 13enne sarebbe stata molestata. L’uomo l’avrebbe stretta a sé con forza per baciarla e l’avrebbe palpeggiata. Era il 16 dicembre del 2024. L’albanese è finito a processo al tribunale di Macerata, davanti al collegio penale presieduto dal giudice Enrico Pannaggi, per violenza sessuale aggravata perché commessa su una minore di anni 14. È difeso dall’avvocato Ruggero Benvenuto. Il procedimento si è aperto ieri dopo il giudizio immediato chiesto dalla Procura. Dopo il fatto la minorenne era riuscita a divincolarsi e a raggiungere l’amica, che abitava poco lontano dalla rimessa.

Le aveva raccontato l’aggressione e i genitori della compagna di scuola avevano chiamato i carabinieri. L’albanese era stato arrestato e messo ai domiciliari dove si trova attualmente. L’avvocato Benvenuto ieri ha presentato due istanze, una per chiedere l’annullamento dell’interrogatorio fatto al suo assistito dopo l’arresto perché non comprendeva bene la lingua italiana e non ci sarebbe stata un interprete e l’altra per fare una perizia sull’attendibilità della minore. Sono state rigettate. Sempre la difesa ha chiesto di ammettere nel processo due consulenze di parte per ricostruire i fatti dichiarati dalla minorenne che farebbero acqua da più parti. Stando alla difesa la vicenda sarebbe frutto di una invenzione e ci sono molte cose che non portano. La ragazzina sarebbe arrivata ad Esanatoglia in auto, con lo zio che però l’avrebbe lasciata all’inizio del paese. Lei si sarebbe quindi avventurata a piedi da sola non trovando la casa dell’amica. Con il cellulare scarico non era riuscita a chiamarla così si era rivolta al 66enne incontrato per la strada. Ci sarebbe un testimone che avrebbe visto la ragazzina e l’uomo entrare nella rimessa. Prossima udienza il 1 luglio per sentire in audizione protetta la minorenne che si è costituita parte civile con il padre. Sono rappresentati dall’avvocato Luca Pascucci.

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www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2025-04-30 08:21:45 da


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