L’AQUILA – “Nell’ indifferenza della politica locale Proseguono le scelte dannose per gli agricoltori e proprietari di terreni della Valle del Tirino area ricadente nell’ ambito del consorzio di bonifica Aterno Sagittario. Adesso si corre il rischio di procrastinare o addirittura saltare la stagione irrigua 2025 a causa di assurdi ritardi di lavori tanto costosi quanto inutili”.
È quanto si legge in una nota di Alfonso D’Alfonso, segretario regionale di Demos.
Di seguito la nota completa.
“Questo è lo stato dell’ arte: nel 2023 il consorzio di bonifica avviava l’ installazione di contatori per il consumo idrico per 10 milioni di euro nel comprensorio dei comuni di Capestrano e Ofena, non si giustifica ad oggi tale enorme spesa in quanto si dispone di acqua soltanto per tre ore al giorno e per soli quattro mesi l’ anno.
In tema di risorse idriche, infatti, la principale criticità riguarda la presenza di un sistema infrastrutturale antiquato e disfunzionale, concepito sulla base delle necessità degli anni 60/70. L’ammodernamento e il rifacimento della nostra rete idrica è uno degli elementi più urgenti da affrontare , pertanto, sarebbe stato prioritario intervenire sulle condotte del nostro territorio ridotte a veri colabrodo con continue rotture e conseguenti interruzione del servizio.
Inoltre i lavori sono stati sinora eseguiti danneggiando le colture in essere senza provvedere a espropri o indennizzi considerato che molte opere in passato sono state realizzate a loro volta su terreni privati. Si è riscontrato che spesso non vi è neanche corrispondenza tra gli elaborati tecnici e lo stato reale su campo il che ha provocato ulteriori problemi. La cosa gravissima è che alla data odierna del 17 Maggio 2025 non vi è alcuna certezza della conclusione dei lavori, con un numero elevatissimo di condotte da ripristinare e o parzialmente lavorate su cui bisognerà intervenire.
Assolutamente grave la mancata programmazione dei lavori che porterà a gravi e dannosi ritardi della stagione irrigua che sarebbe già dovuta essere avviata e in tal caso gli agricoltori saranno costretti a rivolgersi alla magistratura per essere tutelati , tenendo anche conto che neanche le organizzazioni di categoria fanno nulla per fare rispettare e tutelare i diritti degli agricoltori.
È vergognoso che dopo un ennesimo aumento dei ruoli del 15 % che si è abbattuto sulle imprese e che hanno portato il ruolo sui terreni a 200 euro circa per ettaro e un servizio idrico ipotetico di sole tre ore giornaliere si rischia , dunque, di rimanere a secco.
DEMOS chiede a gran voce che la politica regionale Abruzzese si faccia carico della pessima gestione degli organi consortili che nonostante i costi elevatissimi raggiunti contribuiscono ad aumentare le difficoltà di chi già ne ha tante, come se i danni provocati da fauna selvatica, crisi climatica e aumento del costo energetico non bastassero per deprimere la già fragile agricoltura di
montagna.
Adesso basta demagogia, sorrisi , pacche sulla spalla e selfie con arrosticini.
Occorre assolutamente dare agli agricoltori della Valle del Tirino la certezza della disponibilità dell’acqua che pagano cara e amara”.
RIPRODUZIONE RISERVATA
0 Comments