E’ lutto a Vallebona per la morte di Giovanni Lantero, 76 anni, padre del sindaco del piccolo centro della val Verbone, Alessandro. A darne notizia è la storica Pia Viale di Vallebona.
“Le feste sono finite proprie ieri, si torna alla normalità, ricomincia la scuola, la vita lavorativa e ci si appresta ad attraversare il nuovo anno – ricorda -. Non sarà così per Giovanni de Mercede, che ci ha lasciati dopo aver vissuto gli ultimi anni della sua vita tribolando non poco. Originario di Baiardo, diventa cittadino di Vallebona sposando appunto Mercede negli anni Settanta: la famiglia si completa con l’arrivo di Barbara (Barbie Lagi) e Alessandro, il nostro attuale primo cittadino. Trascorre la vita nel mondo della floricoltura, sia come privato, sia come dipendente”.
Prosegue il ricordo di Viale
“Non posso fare a meno di ricordarlo alla Cooperativa Vallefiorita, quando un anno, nel mese di maggio, mi chiese di portargli tutta la ginestra che potevo rimediare perché altrimenti non riusciva a vendere il ruscus. Così tolsi tutti i rami pendenti (pressoché baffi!) dalla corona della pianta li confezionai il meglio possibile e lui così aveva modo di risolvere il problema. È tutto talmente cambiato che oggi sembra una fantasia”.
E ancora: “Laborioso, presente alla vita sociale, già consigliere comunale, nessuno può dubitare sul fatto che Giovanni ‘u fusse in bravu figliö’. Con la sua compagna di vita, si sono condivisi lavori, cambiamenti, scelte sempre assieme. Poi l’incidente, quell’assurda scivolata nel bosco mentre cercava i funghi, un episodio all’apparenza banale che gli costò la paralisi, cosa che non è stato certo facile accettare per nessuno. Per lui e anche per la famiglia iniziò un calvario di viaggi all’ospedale, di degenze interminabili, di sacrifici e dispiacere immensi”.
Conclude Viale: “È la vita, vien da dire, ma a volte è davvero ingiusta e soprattutto inspiegabile. Giovanni adesso ha chiuso la partita, a soli 76 anni, lasciando la sua amata famiglia, il genero, la nuora, le due belle nipoti Laura e Giulia Savona e la sorella Linda Lantero, che ha avuto modo di dargli uno spazio vitale dopo l’incidente, senza barriere architettoniche. Ci uniamo tutti al loro dolore come famiglia-paese, salutiamo Giovanni con affetto confidando, per lui, nella pace e nella luce”.
F.T.
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