Oggi la commemorazione in ricordo delle 17 vittime, molte delle quali residenti nella bassa modenese
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Venti anni fa il disastro ferroviario che provocò 17 vittime. Oggi Crevalcore le ricorda celebrazione ufficiale dedicata alle vittime, alla presenza delle autorità civili e dei sindaci dei Comuni coinvolti
La bassa modenese pagò un prezzo alto. Ben sei rimasero uccise dallo schianto tra i due treni. Donatello Zoboli, Diana e Claudia Baraldini da Finale Emilia, Anna Martini da San Martino in Spino, Andrea Soncini e Daniel Burali da Mirandola.
L’Amministrazione Comunale di Mirandola ha partecipato con profonda commozione alla commemorazione per i morti dell’incidente ferroviario avvenuto il 7 Gennaio 2005, lungo il tratto ferroviario che da Bologna conduceva a Verona.
In quel tragico schianto persero la vita 17 persone: Equizio Abate, Bianca Bairam, Claudia Baraldini, Diana Baraldini, Daniel Burali, Mauro Bussolari, Paolo Cinti, Ciro Cucciniello, Vincenzo De Biase, Anna Martini, Alberto Mich, Bruno Nadali, Mario Santi, Andrea Sancini, Francesco Scaramuzzino, Matteo Sette e Donatello Zoboli – mentre altri 80 passeggeri rimasero feriti.
L’Amministrazione comunale di Mirandola ha parteciparo Messa celebrata presso la Chiesa di San Silvestro e successivamente una cerimonia presso il ceppo commemorativo eretto nel Parco “7 Gennaio 2005” nella frazione di Bolognina, dove è stato deposto un mazzo di fiori in memoria delle vittime.
‘In questa giornata ci uniamo nel ricordo delle vittime della strage di Crevalcore alla Bolognina, un tragico evento che 20 anni fa ha segnato indelebilmente la memoria delle nostre comunità – ricorda il Sindaco Letizia Budri – Con commozione e rispetto ricordiamo le 17 vite spezzate su quei binari. A nome dell’intera Città di Mirandola, l’Amministrazione Comunale esprime vicinanza alle famiglie delle vittime, tra cui anche dei mirandolesi, e a chi ha subito le conseguenze di quel terribile schianto. La memoria di questa dolorosa tragedia ci guidi verso un vero miglioramento delle condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro e sui trasporti pubblici, che sono un diritto e segno di vero progresso’.
L’inchiesta sul disastro stabilì che le cause erano da attribuire ad un errore umano. Su quel binario unico e durante una mattinata di fitta nebbia i segnali di stop non vennero rispettati e il convoglio con circa 200 passeggeri si scontrò con un treno merci. Le operazioni di soccorso durarono per quasi due giorni. Oggi la linea è tutta a doppio binario e provvista di sistema di sicurezza SCMT.
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>
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