Vertice G20, il punto stampa del Presidente Meloni


Buongiorno a tutti, faccio prima un punto di situazione sul G20. Come sapete, la Presidenza brasiliana ha immaginato soprattutto tre temi principali per questo Summit. Il primo di questi temi è relativo alla lotta alla fame e alla povertà. Il Presidente Lula ha lanciato un’alleanza contro la fame e la povertà, alla quale l’Italia ha aderito in linea con il nostro lavoro fatto durante il G7, particolarmente con la Puglia Food System Initiative, che era un progetto, un’iniziativa internazionale soprattutto per difendere la sicurezza alimentare, particolarmente nei Paesi africani. Chiaramente noi siamo molto distanti dal risolvere la questione della lotta alla fame e alla povertà, soprattutto date le crisi in atto che impattano ancora di più sulle Nazioni più vulnerabili, quella in Ucraina dove la Russia, non paga ad aver invaso una Nazione sovrana, ha poi usato il grano come arma. E anche per quello che riguarda il Medio Oriente.

Voi sapete che l’Italia è impegnata in prima fila, oltre per un cessate il fuoco immediato, per il rilascio degli ostaggi israeliani, e anche soprattutto sull’alleviare le sofferenze della cittadinanza civile: c’è la nostra iniziativa Food for Gaza che ha consentito di portare nella Striscia 47 tonnellate di generi di prima necessità. Chiaramente abbiamo ricordato il nostro lavoro fatto con il Piano Mattei, dove agricoltura, acqua nei Paesi africani sono alcune delle nostre priorità e quindi su questo abbiamo potuto anche ricordare quanta sinergia ci sia stata tra la Presidenza del G7 e la Presidenza del G20 di quest’anno.

C’è poi il tema della governance del sistema multilaterale, particolarmente la questione della riforma del Consiglio di Sicurezza. Su questo noi con la Presidenza brasiliana condividiamo la necessità di una riforma, non condividiamo gli obiettivi della riforma.

Come sapete, l’Italia è contraria a nuovi seggi permanenti, la nostra posizione è che debbano esserci nuovi seggi temporanei distribuiti per aree geografiche a rotazione, cioè che la riforma ha un senso se consente alle istituzioni multilaterali di essere più inclusive, non di aggiungere disfunzionalità a quelle che abbiamo già conosciuto.

Il focus di questa mattina sarà invece su transizione energetica, sviluppo sostenibile. Anche qui lo utilizzeremo per rivendicare il lavoro fatto dalla Presidenza italiana del G7, per rivendicare l’impegno italiano particolarmente sul nucleare da fusione, che è una tecnologia sulla quale noi siamo all’avanguardia, che richiede del tempo ma che può obiettivamente cambiare la storia, trasformando l’energia da arma geopolitica a risorsa accessibile per tutti.

La nostra sfida continua a essere quella di chiedere un approccio più pragmatico alla transizione energetica, la sfida è quella della neutralità tecnologica, vanno utilizzate tutte le tecnologie disponibili, tra queste ricordo la questione dei cosiddetti biofuel, sul quale tra l’altro l’India nella scorsa Presidenza G20 lanciò un’alleanza globale sui biocarburanti alla quale l’Italia aderisce.

Ma sicuramente su questo stamattina ribadirò le cose che ho già detto a Baku, e cioè che non possiamo perseguire una sostenibilità ambientale al prezzo della desertificazione economica, banalmente perché nei deserti non c’è nulla di verde. Al netto di queste tre grandi questioni ci sono molte cose che ci stanno a cuore, che vengono riprese nelle conclusioni, in linea con i lavori del G7: intelligenza artificiale, migrazioni, la questione della tassazione internazionale. A margine, molti gli incontri bilaterali, come avete visto, con il Presidente Lula, con il quale siamo d’accordo a lavorare su un nuovo piano d’azione per aggiornare il nostro partenariato strategico, che dovremmo firmare in occasione di una mia prossima visita. Credo che qui bisogna tornare anche per incontrare la comunità italiana. Quest’anno ricorrono i 150 anni dell’emigrazione italiana in Brasile, è stato un anno con visite politiche senza precedenti, in numero, in qualità. È venuto il Presidente Mattarella, come sapete, ed è un lavoro che bisogna continuare a portare avanti.

Ho incontrato il Principe ereditario dell’Emirato di Abu Dhabi, con il quale pure abbiamo parlato, soprattutto, del rafforzamento della cooperazione in termini di investimenti. Ho incontrato il Primo ministro canadese Justin Trudeau, prossimo Presidente del G7. Chiaramente i contenuti sono quelli delle priorità canadesi del G7, sono in linea con le priorità italiane. Ho incontrato il Primo Ministro vietnamita, con il quale pure abbiamo parlato di come rafforzare la nostra cooperazione, chiede una nostra visita nell’arco del 2025, speriamo di poter soddisfare questa richiesta.

Abbiamo incontrato il Primo Ministro indiano Narendra Modi, con il quale abbiamo adottato il Piano di azione aggiornato sul nostro partenariato strategico, era un impegno che ci eravamo presi proprio durante il G7, nonostante i tempi molto brevi siamo riusciti a portarlo avanti. Ho incontrato il Presidente della Banca Mondiale, con Banca Mondiale e Banca Africana di Sviluppo abbiamo lavorato per trovare nuovi strumenti per favorire gli investimenti in Africa, anche qui un’ottima collaborazione e chiaramente c’è stata – spero di non dimenticare nessuno – occasione di parlare praticamente con tutti i leader.

Domanda: Presidente, sull’Ucraina. La Russia ha appena detto che l’Ucraina ha lanciato sei missili di long range americani nella regione di Bryansk. Lei condivide questa scelta statunitense di utilizzare questi attacchi?

Presidente Meloni: Guardi, io questo che questa scelta sia la risposta a una aggressività senza precedenti che abbiamo visto in questi giorni da parte della Russia. Tra l’altro alla vigilia di un G20 al quale la Russia partecipa, credo che questo tradisca bene la volontà di dialogo da parte della Russia e quindi questa mi pare la scelta che hanno fatto gli americani. Come sapete, l’Italia ha fatto un’altra scelta ed è una delle poche cose su cui tutte le forze politiche sono d’accordo: noi ci siamo concentrati da sempre, dall’inizio, sul tema della difesa antiaerea quindi della difesa delle popolazioni civili, ma comprendo anche il punto di vista di altre Nazioni.

Noi stiamo lavorando per fare del nostro meglio, come abbiamo detto, abbiamo garantito e garantiamo il nostro supporto all’Ucraina fin quando ci sarà una guerra.

Domanda: Ieri Biden ha pubblicato una foto dove eravate insieme con Trudeau, avete parlato anche di questo nel breve incontro che c’è stato?

Presidente Meloni: Per la verità no, perché sì, in effetti abbiamo perso tutti quanti la foto (di famiglia), però io stavo facendo in realtà un bilaterale con Trudeau, poi abbiamo incontrato anche il Presidente Biden e abbiamo camminato insieme per raggiungere la foto, ma non c’è stato modo di approfondire temi complessi.

Domanda: Presidente, in America è in corso una transizione. Mi riaggancio alla domanda, se dovesse esserci un disimpegno americano, lei è pronta a sostenere in Europa una linea di continuare a proseguire nel sostegno anche militare in Ucraina? Questa è la prima cosa che volevo chiederle. E la seconda, il Premier britannico Starmer, ha detto io con Putin non ci parlo, dopo la telefonata famosa con Scholz, lei ci parlerebbe?

Presidente Meloni: Allora guardi, sul tema dell’eventuale disimpegno americano noi dobbiamo aspettare che cosa accade. Credo che dobbiamo fare tutto il possibile per non divaricare il fronte occidentale. Questa è la sfida che noi dobbiamo porci e credo che sia una sfida che possiamo raggiungere, penso che tutti quanti si rendano conto di dove sta, come posso dire, la ragione nella vicenda del conflitto ucraino. Penso che si veda anche, ad oggi, una indisponibilità di fatto della Russia a dialogare, e lo dico in riferimento a Olaf Scholz. Guardi, io non mi sono scandalizzata a differenza, insomma, del dibattito che ho letto. Non è la prima volta che un leader occidentale, che è chiaramente al sostegno dell’Ucraina, parla con Vladimir Putin, è accaduto diverse altre volte, è accaduto dall’inizio del conflitto e è accaduto anche stavolta. Mi pare tra l’altro che le posizioni espresse da Olaf Scholz in questa telefonata siano state posizioni assolutamente in linea con quello che noi stiamo facendo, con quello che è il sostegno all’Ucraina e mi pare da quello che il Cancelliere mi ha raccontato rispetto ai contenuti della telefonata che da parte russa non ci sia stata nessun disponibilità al dialogo. Quindi il tema non è parlare-non parlare, le cose non sono mai così semplici dal mio punto di vista, il problema è parlare per dire cosa, e obiettivamente oggi non mi pare che Putin sia disposto a qualsiasi forma di dialogo. Però questo ci aiuta almeno a chiarire la realtà rispetto a una propaganda che abbiamo letto in questi mesi.

Domanda: Presidente, a fine anno scade il decreto per l’invio di armi all’Ucraina, lo rinnoverete?

Presidente Meloni: Io come ho già detto mille volte, finché c’è una guerra in Ucraina, noi siamo a fianco dell’Ucraina.

Domanda: Presidente, tra le questioni [INAUDIBILE] c’è quella dell’empowerment femminile. Ieri il Ministro Valditara ha detto che le violenze di genere… [INAUDIBILE]

Presidente Meloni: Guardi, l’empowerment femminile e la violenza sulle donne sono due cose diverse. Il tema della violenza sulle donne è un tema che siamo purtroppo di là da risolvere. Le cause di questa violenza che continua vanno affrontate tutte quante. Ci sono sicuramente dei dati che parlano anche di un’incidenza significativa dell’immigrazione illegale di massa su questa materia. È una delle ragioni per le quali l’Italia lavora per fermare l’immigrazione illegale di massa e continuerà a lavorare per fermare l’immigrazione illegale di massa. Credo che ci siano anche delle ragioni culturali che noi dobbiamo continuare a combattere, che per paradosso aumenta la violenza sulle donne mentre le donne acquisiscono più spazio. Questo è qualcosa che deve sicuramente farci riflettere. Però sicuramente il Governo è impegnato a 360 gradi per combattere una piaga rispetto alla quale non possiamo indietreggiare minimamente o girarci dall’altra parte.

Domanda: Presidente, io mi volevo agganciare alla domanda sul Ministro, perché anche il sottosegretario Delmastro ha detto una frase che ha suscitato molte polemiche. Lei non ha detto cosa ne pensa, ma lui ha detto che gode nel vedere non respirare i prigionieri.

Presidente Meloni: No, lui ha detto che gode nel vedere non respirare la mafia. Se questo vi scandalizza, ne prendo atto.

Domanda: Presidente, lei pubblicamente non ha avuto occasione di commentare le parole di Elon Musk sui giudici italiani “che se ne devono andare”, sulle quali Salvini ha detto di essere d’accordo. Il Presidente Mattarella ha difeso la sovranità italiana. Vuole dire pubblicamente cosa pensa di questa questione?

Presidente Meloni: Penso che le parole del Presidente della Repubblica siano state delle parole importanti, penso che sono sempre contenta quando sento difendere la sovranità nazionale contro il rischio di ingerenza. Penso che mi fa tanto sorridere la sinistra che oggi si straccia le vesti contro le ingerenze, dopo essere andata in giro a fare le campagne elettorali chiedendo a Olaf Scholz di dire agli italiani come dovevano votare, o dopo aver chiesto all’Europa di aprire una procedura di infrazione contro una legge approvata dal Parlamento italiano, per cui direi che tra le tante imprese che Elon Musk ha portato a casa c’è anche quella di aver costretto la sinistra a rivendicare la sovranità nazionale, probabilmente più difficile anche di arrivare su Marte.

Domanda: Presidente, mi scusi, qui a margine del G20 o anche nei colloqui ufficiali c’è stata la consapevolezza di essere alla vigilia di nuove tensioni commerciali tra Europa e Stati Uniti sulla questione dei dazi, con evidenti ricadute sulle imprese italiane?

Presidente Meloni: Anche qui io credo che bisogna aspettare a vedere che cosa accade, però come vi ho già detto un’altra volta, il tema di un disavanzo commerciale tra Stati Uniti e Europa è un tema che viene posto da tutte le amministrazioni. E, quando noi abbiamo cominciato a parlare qualche mese fa di competitività europea, ovvero abbiamo accelerato il dibattito sulla competitività europea nel Consiglio europeo, era a seguito dell’IRA, cioè dell’Inflation Reduction Act dell’amministrazione Biden, quindi amministrazione democratica che però investiva 400 miliardi di euro per rafforzare, difendere, proteggere si direbbe la sua economia, creando chiaramente un’attrattività che poteva penalizzare l’Europa.

Quindi è un problema che noi abbiamo sempre avuto, la ragione per la quale ho già detto e ripeto, la questione non è tanto cosa noi dobbiamo chiedere – chiaramente bisogna continuare a dialogare con gli Stati Uniti, siamo tutti preoccupati dai dazi, questo è un fatto, – dobbiamo soprattutto capire cosa l’Europa debba fare per rafforzare la sua competitività e quindi la grande sfida, – che poi è stata oggetto dell’ultimo Consiglio europeo informale a Budapest con il rapporto Draghi, che sarà oggetto ovviamente del dibattito anche del prossimo Consiglio europeo – e quanto di più si debba fare. La mia impressione continua a essere che noi ci dotiamo di grandi strategie ma poi non ci dotiamo degli strumenti che sono necessari a perseguire quelle strategie. Credo che ci voglia più coraggio. È quello che l’Italia continua a dire in ogni consesso ed è quello per cui continuiamo a lavorare.

Domanda: Presidente, ieri ci sono state le elezioni in Umbria ed Emilia-Romagna. È preoccupata dal calo di consensi di Fratelli d’Italia?

Domanda: Posso aggiungere una cosa, una postilla? Lei dice ogni volta ogni test elettorale è importante perché dà la misura del consenso e del rapporto con i cittadini. Che messaggio vi è arrivato questa volta?

Presidente Meloni: I cittadini hanno sempre ragione, voglio dire. Quindi io sono ovviamente dispiaciuta dal risultato, particolarmente dalla non conferma del governo in Umbria, però voglio, come ho già detto, fare in bocca al lupo e auguri di buon lavoro ai due Presidenti eletti. Voglio ringraziare tanto Elena Ugolini quanto Donatella Tesei per il lavoro che hanno fatto. Voglio dirvi che ho letto delle ricostruzioni abbastanza surreali sul mio giudizio relativo a Donatella Tesei. Donatella Tesei è un Presidente di Regione che ha comunque lavorato bene, lo dicono i dati sull’occupazione, lo dicono i dati sulle liste d’attesa, lo dicono gli investimenti che sono stati fatti sulla famiglia e quindi ho sostenuto e rivendico la candidatura di Donatella Tesei. Dopodiché, chiaramente, i cittadini hanno scelto un’altra parte. Ne prendiamo atto, faremo le nostre valutazioni. Penso che bisogna sempre accettare e ascoltare quello che dicono i cittadini, che comunque in questi due anni hanno premiato il Centrodestra alle politiche, il Centrodestra alle elezioni europee, il Centrodestra in 11 elezioni tra Regioni e Province autonome su 14, e quindi sono ancora molto ottimista circa quello che sia il consenso dei cittadini e poi ovviamente bisogna interrogarsi per capire cosa in questo caso non abbia funzionato. Penso anche che ogni tanto non vincere sempre possa aiutare a mantenere i piedi per terra.

 

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www.governo.it è stato pubblicato il 2024-11-19 16:55:51 da baldim


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