Collage di figure femminili di Alice
Pasquini, esposte alla Fondazione Primoli di Roma dal 23 gennaio
al 14 febbraio, raccontano un mondo aristocratico in bilico tra
il fasto e la decadenza in un incontro tra il passato e il
presente. Sguardi malinconici, abiti sontuosi e scorci urbani
affiorano come testimoni di un’epoca ormai lontana e inducono a
una riflessione profonda sulla bellezza effimera del tempo che
passa e sulle tracce che lascia. La mostra Vestige, a cura di
Giulia Trionfera, è un progetto personale di Alice Pasquini, in
cui l’arte interpreta la memoria attraverso una narrazione
visiva che intreccia storia e contemporaneità. L’artista dialoga
con il patrimonio fotografico custodito nella Fondazione Primoli
e lo traduce in un racconto sulle vestigia: nonostante il
trascorrere del tempo, il passato continua a parlarci e ci
mostra figure femminili in bilico tra oblio e riscoperta. Sono
le stesse figure enigmatiche ed eleganti che dialogano con i
ritratti scattati da Giuseppe Primoli e impressi su vetro, e
documentano nei loro costumi la Roma dell’Ottocento. Come un
ponte visivo tra passato e presente, Alice Pasquini crea una
serie di opere su tessuto che diventano stendardi ed evocano la
fragilità e la bellezza della memoria. Sono immagini che vibrano
di stratificazioni e trasparenze, dove la Roma dell’Ottocento si
riflette nella metropoli di oggi. L’artista restituisce dunque
nuova vita alle immagini d’archivio, in una riflessione sulla
complessità del tempo che scorre. Attraverso collage visivi che
evocano il carattere sfuggente della memoria e mescolano volti,
parole e scorci urbani di una città allagata – testimone di un
tempo in cui gli argini del Tevere ancora non esistevano – lo
spettatore è invitato a interrogarsi su ciò che rimane e ciò che
cambia.
La mostra è aperta al pubblico gratuitamente dal lunedì al
venerdì, dalle 9.30 alle 13 e dalle 14 alle 17.
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www.ansa.it è stato pubblicato il 2025-01-09 11:34:13 da
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