“E’ stata una giornata particolarmente difficile per me, stamattina mai mi sarei immaginato di alzarmi per affrontare una giornata di lavoro e di essere tirato in ballo in una vicenda che ha del grottesco”. Ha esordito così il vicepresidente della Regione Alessandro Piana durante una conferenza stampa convocata questa sera nella sede di Regione Liguria in piazza De Ferrari per smentire il suo coinvolgimento nell’inchiesta ‘Obbligo o verità’ che ha portato all’arresto di due imprenditori con l’accusa di aver organizzato festini con droga ed escort.
“Non potevo rilasciare dichiarazioni – ha proseguito il vicepresidente – perché non essendo imputato, non avevo accesso al fascicolo dell’ordinanza del Giudice. Abbiamo cercato di ricostruire in base alla giornata in cui alcuni testimoni mi indicano in un determinato posto, con i miei autisti abbiamo ricostruito tutto e quel giorno sono arrivato a abitazione alle 21 e ho fatto una successiva videocall per Vinitaly. Fa particolarmente dispiacere, lo dico da padre di famiglia e da marito, essere tirato in ballo in certe situazioni”.
Piana ha poi sottolineato: “Non sono mai andato a festini, mai andato a prostitute, mai drogato. Sono anche un donatore di sangue e sono disposto a fare le analisi del caso, anche quella del capello, per comprovare tutto”.
Il vicepresidente si è poi detto fiducioso nel lavoro degli inquirenti e ha ribadito di non essere indagato.
Anche il presidente della Regione Giovanni Toti, in una nota, ha voluto ribadire che Piana non è iscritto nel registro degli indagati: “Apprendiamo da fonti giornalistiche dell’inchiesta della Procura di Genova, nelle cui carte compare anche il nome di Alessandro Piana. Per quanto ci è dato sapere Piana non risulta indagato. Lui stesso si dichiara totalmente estraneo ai fatti: è una persona seria, non ho alcun motivo per dubitare delle sue parole. Va comunque sottolineato che l’indagine non riguarda in alcun modo né l’Ente Regione Liguria né alcuna attività istituzionale. Attendiamo di conoscere gli sviluppi della vicenda, rinnovando la piena fiducia nella magistratura, certi che Piana chiarirà quanto prima la propria posizione”.
Questa mattina, rispondendo all’Agenzia Dire, Piana aveva spiegato: “Sono completamente estraneo ai fatti, non so perché sia uscito il mio nome, non so neanche chi siano queste persone. Non devo pensare io a chi sono queste persone, ma vorrei sapere come sono state fatte queste indagini. Mi arrabbio perché ho una famiglia. Sono veramente nervoso. Se fare politica ed essere figlio di nessuno vuol dire essere sempre esposto ad attacchi di questo tipo, vuol dire che in questo Paese non tutti possono fare politica“.
Lo sfogo di Piana non si arresta. “Non sono indagato, non mi devo giustificare, non devo chiedermi con chi ho condiviso un aperitivo perché le cose che dicono di me non le ho mai fatte. Mi state chiamando in mille: giornalisti, amici. Tanto l’opinione pubblica mi ha già condannato, mi considerata un drogato e un puttaniere. Ma non voglio fare la fine di Enzo Tortora: vengo a Genova e chiarisco. Non so chi faccia le indagini e che cosa c’entri io, questo sistema mi fa sempre più schifo“.
0 Comments