Vignale, il corpicino del primo bimbo è stato trascinato dai cani


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Il corpo del neonato trovato il 9 agosto e partorito da Chiara Petrolini due giorni prima, il 7 agosto, è stato trascinato dai cani che, poco prima, avevano scavato all’interno di una buca in giardino. Il corpo infatti è stato ritrovato a pochi metri dall’area che era stata scavata. Secondo gli inquirenti a scavarla sarebbe stata proprio la 21enne, ora ai domiciliari con le pesanti accuse di omicidio premeditato pluriaggravato e soppressione di cadavere. Lo hanno accertato gli investigatori che si sono serviti delle analisi di un veterinario esperto in patologia forense.

Il 9 agosto, dopo una segnalazione, i carabinieri sono arrivati nella villetta e hanno visto il corpicino del neonato. Era adagiato sul fianco sinistro, con le mani e le gambe sovrapposte: aveva il cordone ombelicale attaccato, di circa 10 centimetri. Il piccolo è morto dissanguato e sarebbe stata Chiara, secondo l’accusa, ad ucciderlo tagliandolo con una forbice. Dopo averlo tagliato non l’avrebbe ricucito. Da qui l’emoraggia e la morte per dissanguamento. 

Nelle vicinanze del bambino i carabinieri hanno anche trovato dei frammenti di un sacchetto biodegradabile sporco di sangue. Vicino al luogo del ritrovamento c’era una buca della larghezza di 80 centimetri e lunghezza di 60 centimetri e una profondità di 24 centimetri. Vicino alla buca c’era un’asciugamani giallo, ricoperto da terriccio e con macchie di sangue. 

Il Pubblico Ministero ha quindi disposto che la scena del delitto venisse analizzata da una veterinaria, esperta in patologia forense.Veterinario esperto in Patologia Forense Veterinaria. Quest’ultima, nella relazione poi depositata, ha descritto i cani che frequentano il giardino come cani “scavatori”, e ha ricondotto la buca posta nelle immediate vicinanze rispetto al punto in cui è stato ritrovato l’asciugamano proprio all’attività di un cane, per la presenza di segni di graffi e lacerazioni riconducibili alle unghie (pur non potendo escludere l’utilizzo anche da parte dell’uomo).

La peluria ritrovata sul cadavere è stata poi ritenuta compatibile con un contatto diretto dei cani con il corpo del neonato e/o con un contatto del cadavere con i peli presenti sul prato. Al termine delle operazioni di sopralluogo, l’intero immobile è stato sequestrato, così come i frammenti del sacchetto biodegradabile, l’asgiugamani sporco trovato vicino alla buca, due prelievi di campione biologico del cavo orale e del cordone ombelicale del neonato, tre spazzolini e quattro rasoi in uso alla famiglia.  


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www.parmatoday.it è stato pubblicato il 2024-09-22 07:40:18 da

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