Vinea, incontro sul futuro del turismo del vino: «Strada in salita …

Vinea, incontro sul futuro del turismo del vino: «Strada in salita …



OFFIDA – Il presidente Ido Perozzi ha sottolineato il rischio della ripetitività: «Dobbiamo dare ai turisti qualcosa di più, dobbiamo ripensare, curare e rilanciare il nostro territorio»

 

di Maria Grazia Lappa

 

Si è tenuto oggi (17 ottobre) un incontro alla Vinea di Offida con alcuni produttori per fare il punto sulla vendemmia, ma soprattutto sull’andamento della produzione del vino. I dati suscitano qualche preoccupazione, si registra infatti un consumo inferiore di vino, di circa 15-20% ed inoltre anche l’esportazione subisce una flessione del 5%. Il presidente Ido Perozzi si dice preoccupato e prova a suggerire le prossime mosse.

Vinea, incontro sul futuro del turismo del vino: «Strada in salita …

Ido Perozzi

E’ ormai un dato innegabile che il consumo del vino tra i giovani è in calo, fatica a conquistare consensi e di conseguenza i consumi diminuiscono sensibilmente. L’obiettivo dell’incontro era quello di raccogliere suggerimenti per affrontare le nuove sfide.

«Nel futuro – ha detto il presidente Perozzi – è necessario pigiare l’acceleratore sulla promozione turistica ed enogastronomica, non c’è altra soluzione. La strada percorsa da noi fino ad oggi rappresenta un segmento maturo, quindi è necessario ripensare come promuovere i nostri prodotti, tenendo conto del vasto mercato del turismo enogastronomico, dobbiamo evitare la ripetitività dell’offerta e di conseguenza che i turisti guardino altrove, visto anche le difficoltà nel raggiungere il nostro territorio, lontano da aeroporti e dalla stessa Roma, situazione che si aggrava anche con la chiusura della galleria del Gran Sasso».

«I turisti ormai – ha proseguito Perozzi – hanno partecipato ad almeno un’esperienza enogastronomica, dobbiamo dargli qualcosa di più, dobbiamo ripensare, curare e rilanciare il nostro territorio. Per questo è necessario essere pronti, proporre un progetto importante sul nostro territorio, che parta dalla Vinea, ma che veda coinvolti tutti, anche gli Enti. Non sarà semplice rilanciare il settore, ma è necessario evitare che la crisi del mercato vitivinicolo rappresenta la crisi di un territorio. Abbiamo bisogno di un’offerta eno-gastro-turistica sempre più strutturata e stimolante.

Nel comune di Offida – continua il presidente della Vinea – abbiamo 1199 ettari di vigneti, Offida è il primo comune delle Marche, seguito da Ripatransone e Matelica, dove le rivendite di vino vivacizzano la vita economica della nostra cittadina. I vigneti sono una risorsa, tra l’altro caratterizzano il nostro territorio. La grande varietà dei nostri paesaggi e la loro storia moltiplica le opportunità del racconto del cibo che spesso è una delle porte di accesso più immediate a un territorio, una delle prime esperienze con le quali il viaggiatore cerca un contatto con la cultura e le tradizioni del luogo.

Per questo è necessario intercettare, con l’aiuto di tutti, i fondi del Pnrr, considerando che siamo anche un’area sisma, che siamo usciti dall’emergenza Covid, tutti insieme con gli operatori dobbiamo guidare il processo di promozione del territorio. Ci sono le risorse ed è necessario mettere in campo scelte giuste. Solo in questo modo saremo in grado di sostenere la produzione del nostro vino e generare valore per i territori che sono la fonte creativa della nostra identità al plurale. Quindi spazio non solo alle tradizionali degustazioni, ma un modo nuovo di fare turismo».

L’Italia si colloca al secondo posto tra i produttori mondiali di vino dietro la Francia, ma c’è tanta strada ancora da fare.

 

I produttori hanno discusso anche dell’espianto dei vigneti, che ha l’obiettivo di produrre meno e di puntare sulla qualità. Una soluzione che fa storcere il naso al presidente Perozzi: «La scelta determinerebbe un profondo cambiamento nel paesaggio, inoltre – sottolinea –  estirpare un vigneto significa trasformare un impianto specializzato in un terreno pressoché marginale».

 

Qualche presente ha parlato anche di dealcolazione, che potrebbe essere sfruttata anche sui vini già prodotti e in giacenza, dal momento che per fare vini senza alcol bisogna partire da vini già pronti e dealcolarli. Anche questa rappresenta una strada tutta in salita, visto che l’offerta non ha fatto registrare un forte gradimento.

 

Il futuro è tutto ancora da scrivere, ma la Vinea di Offida si dice pronta alle nuove sfide.

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www.cronachepicene.it è stato pubblicato il 2024-10-17 21:57:01 da Maria Nerina Galiè


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