Visita ufficiale nella Repubblica Argentina, le dichiarazioni del Presidente Meloni


Buongiorno a tutti, grazie.

Voglio soprattutto ringraziare il Presidente Milei per questa accoglienza estremamente calorosa che ci ha riservato qui a Buenos Aires e che davvero ci ha fatto sentire a casa. Sono molto contenta di essere qui, è la mia prima volta in Argentina, ma è anche la mia prima visita bilaterale in America Latina dall’insediamento del mio Governo. 

Non è una scelta casuale, io ho scelto di venire a Buenos Aires perché, come ricordava correttamente anche il Presidente Milei, il popolo italiano e il popolo argentino sono popoli fratelli.

 La nostra storica amicizia è alimentata ogni giorno dalla presenza della più grande comunità italiana all’estero. Parliamo di oltre un milione di italiani e di circa 20 milioni di italo-discendenti che vivono oggi in Argentina. Il legame che unisce le nostre Nazioni ha radici profonde che sono addirittura antecedenti a quando Italia e Argentina hanno ottenuto la loro indipendenza come Stati liberi e sovrani. 

Insomma, l’amore per la libertà è un sentimento, caro Javier, che ci accomuna da sempre. Chiaramente con questa visita ho anche voluto ricambiare l’attenzione particolare che il Presidente Milei ha riservato all’Italia. 

Ricordo con piacere che Roma è stata la prima capitale europea che il Presidente Milei ha scelto di visitare dopo la sua elezione. 

Ci siamo incontrati a Palazzo Chigi il 12 febbraio scorso, poi ci siamo nuovamente visti al Vertice G7 dei leader di Borgo Egnazia. 

Come Presidente di turno noi abbiamo voluto che l’Argentina fosse una delle Nazioni invitate nella sessione Outreach perché crediamo che il punto di vista di Buenos Aires possa essere decisivo sia per rinnovare il secolare rapporto tra Europa e America Latina, sia per affrontare le grandi sfide del nostro tempo. Sono sfide che abbiamo approfondito in questi giorni, lo abbiamo fatto prima al Vertice del G20, dove abbiamo ribadito la nostra comune volontà di lavorare insieme su tutti i principali scenari internazionali, lo abbiamo fatto in queste ore.

Nel nostro bilaterale abbiamo riscontrato la volontà di lavorare insieme perché è molto forte la nostra unità di vedute su molti dossier, penso alla guerra in Ucraina, penso al conflitto in Medio Oriente, penso anche alla crisi che sta attraversando il Venezuela. È una questione che all’Italia come all’Argentina sta particolarmente a cuore anche nel nostro caso per i moltissimi cittadini di origine italiana che si trovano in una terra che come sapete persino il nome collega all’Italia e particolarmente a Venezia. 

Non riconosciamo, come abbiamo già detto la proclamata vittoria di Maduro a seguito di elezioni ben poco trasparenti, continuiamo a condannare la brutale repressione del regime che ha portato alla morte di decine di manifestanti, all’arresto arbitrario di migliaia di oppositori politici, all’incriminazione e all’esilio del candidato Presidente dell’opposizione democratica. 

Credo che sia nostro dovere alzare la voce, ringrazio il Presidente Milei perché lo ha fatto varie volte. In tutti i comunicati G7 durante la nostra Presidenza abbiamo espresso questa posizione, intendiamo farlo con toni ancora più chiari e insieme all’Unione Europea lavoriamo per una transizione democratica e pacifica del Venezuela affinché la preferenza espressa dal popolo venezuelano per il Presidente eletto González Urrutia e le legittime aspirazioni di libertà e democrazia trovino finalmente realizzazione. 

Tornando ai nostri rapporti bilaterali, siamo d’accordo che le relazioni tra Italia e Argentina abbiano un potenziale enorme da esplorare, da liberare. L’Argentina è il punto di riferimento dell’Italia in America Latina. Con il Presidente Milei abbiamo deciso di lavorare fondamentalmente su tre direttrici. 

La prima è ovviamente la collaborazione politica. Abbiamo concordato di scrivere insieme un piano d’azione Italia-Argentina 2025-2030, che individui i settori principali della collaborazione bilaterale su cui concentrare i nostri sforzi e le nostre energie. La seconda direttrice verso la quale vogliamo rilanciare il nostro impegno comune è quella del contrasto al reato organizzato. 

Siamo determinati a combattere il narcotraffico, la corruzione, il riciclaggio, l’infiltrazione nel sistema economico e sociale, il traffico di esseri umani. Siamo orgogliosi, come Italia, di offrire la forza e la solidità della nostra esperienza che si fondano anche su quei metodi di indagini che due grandi italiani, come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, hanno costruito e sono diventati oggi base per ogni strategia di contrasto all’illegalità. L’Italia è protagonista dell’iniziativa europea EL PACCTO 2.0, di assistenza tecnica nella lotta alla criminalità organizzata, è costantemente impegnata con il programma che si chiama proprio Falcone-Borsellino, che è uno dei fiori all’occhiello della nostra diplomazia giuridica e di sicurezza, che è dedicata alla formazione di magistrati e di funzionari di polizia. La terza direttrice, ovviamente, sono i nostri rapporti economici e commerciali che vogliamo rilanciare. 

Anche qui il potenziale di crescita è un potenziale straordinario, anche grazie alle oltre 300 imprese italiane che sono attive nella Nazione, che impiegano più di 16 mila lavoratori, che generano un giro d’affari di quasi 3 miliardi di Euro. 

Da questo punto di vista, le politiche molto coraggiose di liberalizzazione del mercato e per sostenere gli investimenti che il Presidente Milei sta portando avanti, possono aprire dal nostro punto di vista nuove opportunità, essere un ulteriore incentivo per accrescere la presenza italiana, come intendiamo fare. Intendiamo arricchire ancora la nostra collaborazione, soprattutto in settori strategici, come la transizione energetica, le infrastrutture, l’approvvigionamento di materie prime critiche, il trasporto aereo, lo spazio.

Chiaramente quella tra me e il Presidente Milei è anche una condivisione politica, e la condivisione politica tra due leader che si battono per difendere l’identità dell’Occidente, i punti cardine della sua civiltà, la libertà e l’uguaglianza delle persone, la democraticità dei sistemi, la sovranità delle Nazioni. C’è molto più qui di una comune cooperazione tra Nazioni. C’è la consapevolezza di vivere in un tempo difficile, la responsabilità che quel tempo difficile impone, cioè la forza delle idee, il coraggio che serve per difendere quelle idee. 

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www.governo.it è stato pubblicato il 2024-11-20 18:27:48 da baldim


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