Tra tamburi, fischi, urla e striscioni degli attivisti che si battevano per gli alberi di piazza Cittadella, Michele De Pascale, candidato alla presidenza del centrosinistra, chiudendo la campagna elettorale a Piacenza, comunque qualcosa è riuscito a dire. Sul palco allestito in piazzetta Pescheria, con il sindaco Katia Tarasconi, ha rilanciato il suo appello al voto: alle urne si va domenica 17 e lunedì 18 novembre.
«È importante andare a votare – ha detto avendo sotto al palco i candidati delle liste del centrosinistra – per individuare chi darà una prospettiva all’Emilia-Romagna. Purtroppo le Elezioni Regionali hanno affluenze basse, nonostante i poteri e le funzioni che hanno assunto negli ultimi anni. Perciò è decisivo dire agli altri di andare a votare».
De Pascale ha indicato i tre elementi pregnanti dell’Emilia-Romagna: «I nostri valori, il lavoro e la solidarietà caratterizzano l’identità di questa terra. Per intenderci, non è la terra dell’autonomia differenziata del ministro Roberto Calderoli. E lo diciamo a voce alta: i servizi erogati dall’Emilia-Romagna sono tra i migliori d’Italia. Pensiamo ai posti nei nidi e asili d’infanzia, abbiamo i dati più alti del Paese, mentre ci sono regioni che non garantiscono i “livelli minimi assistenziali”. Ci sono dati inoppugnabili sull’orgoglio dell’Emilia-Romagna. Saremmo disonesti se noi del centrosinistra dicessimo che il Veneto è la peggiore regione come servizi, come fa la destra con noi attaccandoci. Ci vorrebbe un po’ di pudore nelle critiche, poi certo, non si può dire che tutto va bene. Infatti abbiamo scritto un programma di 60 pagine con nuovi impegni per i prossimi cinque anni».
Durante il suo comizio De Pascale ha criticato la mancanza di risorse dal Governo per la sanità: «Poi chiamano a lavorare qui gli infermieri indiani, perché quella è immigrazione buona, invece che aumentare gli stipendi agli infermieri italiani. E dopo l’alluvione in Romagna non abbiamo visto neanche un euro in più per fare prevenzione nelle zone a rischio».
Piacenza storicamente è più legata al centrodestra nel voto regionale. «Il giudizio sulla Regione cambia mano a mano che ci si allontana da Bologna e dalla via Emilia. Nei centri periferici il centrosinistra è meno votato. Qua dobbiamo fare un patto, come presenze, come attenzione, come politiche territoriali. Voglio guadagnarmi la fiducia dei piacentini che 5 anni fa votarono il centrodestra e la sua candidata (Lucia Borgonzoni, nda). Non possiamo rassegnarci allo schema del territorio più lontano da Bologna che si sente meno rappresentato».
È la quinta volta che De Pascale si candida ad un ruolo pubblico: due come consigliere a Cervia, due come sindaco a Ravenna. «Se sarò eletto, anzi, se saremo eletti noi tutti, ogni giorno faremo tutto per essere all’altezza della fiducia».
Più sintetica la prima cittadina, abbastanza sdegnata per la protesta organizzata dagli attivisti. «De Pascale è stato sindaco per due mandati di Ravenna e ha ottenuto grandi risultati. Credo che sia il candidato migliore per la nostra Regione. Una Regione non perfetta, ma che ha avuto un buon governo da parte di Stefano Bonaccini».
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www.ilpiacenza.it è stato pubblicato il 2024-11-12 22:03:14 da
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