Voli a Grottaglie, stop dal Consiglio di Stato. Vasile: «Brindisi zona svantaggiata? Errore»



BRINDISI – Strada sbarrata all’attivazione per via amministrativa della continuità territoriale e dei voli passeggeri per l’aeroporto di Grottaglie. Dopo il Tar, infatti, anche il Consiglio di Stato ha bocciato il ricorso presentato dall’avvocato Nicola Russo del comitato Taranto Futura. Ma sull’istituzione della continuità territoriale si sta giocando pure un’altra partita, che riguarda Brindisi: mentre i deputati di Fi Andrea Caroppo e Mauro D’Attis stanno lavorando per inserire nella legge di Bilancio le risorse per finanziare le compagnie che volessero incrementare i collegamenti da e per l’aeroporto del Salento (proprio attraverso la continuità territoriale, ovvero il riconoscimento di Brindisi come area periferica e svantaggiata, con conseguente deroga al divieto sugli aiuti di Stato), il presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Maria Vasile, esprime forti perplessità sulla strada intrapresa dai parlamentari salentini.

La situazione attuale ribalta completamente quella degli inizi del Duemila, quando attraverso l’articolo 82 della Legge 289 del 2002 venne prevista la continuità territoriale per Taranto e Foggia. Norma che tuttavia non ha mai trovato attuazione in concreto, mentre Brindisi – che non era stata inserita – potrebbe invece beneficiare dei finanziamenti pubblici legati alla continuità territoriale. È questo uno dei passaggi che Russo ha provato a far valere davanti al Tar prima e al Consiglio di Stato poi, stante «il forte disagio ambientale, economico e sanitario in cui il territorio di Taranto versa, nonché considerate le correlate esigenze sanitarie della cittadinanza, che richiedono una effettiva mobilità al fine di ricevere la somministrazione di cure adeguate». Tuttavia, i giudici amministrativi di secondo grado hanno statuito l’estraneità degli enti locali alla vicenda, che compete a Enac, Aeroporti di Puglia e ministero dei Trasporti. Un passaggio che sterilizza il richiamo di Russo all’azione popolare in sostituzione dell’inerzia degli enti locali (ex articolo 9 del Tuel). Inoltre, il Consiglio di Stato rileva la «natura discrezionale dell’attivazione delle voli passeggeri», con il riconoscimento della continuità territoriale che avviene solo «all’esito di un procedimento ampio e articolato, che non automaticamente conduce all’attivazione di linee». Queste determinazioni, insomma, sono «rimesse all’apprezzamento discrezionale del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti».

Se per l’aeroporto di Grottaglie lo stop è giudiziario e politico, per lo scalo brindisino potrebbero esserci intoppi di natura tecnica. «Per l’Aeroporto del Salento, obiettivamente, le condizioni di scarsa connettività – afferma Vasile – e perifericità (che integrano la fattispecie della continuità territoriale, ndr) non sembrano verificate, considerando l’attuale network e quello potenziale con lo sviluppo del traffico, con connessioni nazionali e internazionali, che ha portato al raggiungimento del volume di oltre 3 milioni di passeggeri annui». Per il presidente di Aeroporti di Puglia non ricorrerebbero, dunque, condizioni di perifericità e di scarsa connettività tali da richiedere lo strumento della continuità territoriale, che «si è dimostrato – aggiunge Vasile – molto complicato e oneroso, valido solo nei casi di effettiva insularità dei territori e non determinante per le riduzioni tariffarie». Di diverso avviso Caroppo, che ha giustificato l’iniziativa legislativa con il fatto che «le zone come il Salento sono quelle più distanti dall’alta velocità» e che «a differenza di altri territori periferici come Sicilia e Calabria, il Salento non può contare nemmeno sulla continuità territoriale che garantirebbe più risorse e quindi più voli per le principali mete italiane come Roma e Milano». Il ragionamento di Vasile è legato invece a «un’ottica integrata», nell’ambito della quale «adottare un concetto più ampio di continuità territoriale, considerando che la Regione Puglia ha sviluppato, come apripista, il concetto di integrazione e di accessibilità del territorio». Lo sviluppo «dell’intermodalità per l’intero Salento è in atto grazie alla realizzazione da parte di Rfi del collegamento ferroviario dell’Aeroporto di Brindisi con la rete nazionale. La coniugazione dei concetti di continuità territoriale e di intermodalità è perciò la leva strategica di sviluppo – conclude Vasile – di un eco-sistema regionale dei trasporti al servizio dei residenti pugliesi e dell’incoming, sia per business che per turismo».


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www.lagazzettadelmezzogiorno.it è stato pubblicato il 2024-11-13 10:57:04 da


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