ASCOLI – E’ accaduto stamattina nella centralissima Piazza Arringo. Ecco com’è andata
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di Maria Nerina Galiè
Attività commerciali quasi tutte aperte il 25 aprile, anche nel centro di Ascoli, per accogliere soprattutto i turisti, numerosi alla volta delle cento torri. E, per movimentare la giornata, qualcuno ha pensato di apporre uno striscione a tema (della giornata e dell’attività) che però ha fatto balzare qualcuno sulla seggiola: “25 aprile Buono come il pane Bello come l’antifascismo”, recita la scritta in rosso sul lenzuolo bianco.
Passano meno di 15 minuti, ed ecco, inaspettatamente, fermarsi una Volante della Polizia che chiede dell’autore dell’affissione. «Sono io, Lorenza Roiati, titolare dell’attività (“L’assalto ai forni”, in Piazza Arringo, ndr) che ha sede nel palazzo di famiglia, sul cui muro, come potete vedere ho messo lo striscione, non occupando spazi pubblici», risponde prontamente la donna.
Ma il problema, è subito stato chiaro, non era la posizione quanto piuttosto il contenuto del telo. Non convinti, infatti, gli agenti si sono dilungati in una telefonata probabilmente con un superiore, per capire il da farsi. Del resto, stavano facendo il lavoro che gli era stato chiesto: tra le altre cose, anche il controllo del contenuto di scritte e manifesti.
Alla fine la “sentenza” è stata che lo striscione poteva restare dov’era. La perplessità delle forze dell’ordine stava nel fatto che la questione poteva creare scompiglio sui social (a documentarlo un video che la titolare ha pubblicato su uno dei canali). Tuttavia la donna è stata identificata.
La parola antifascismo è dunque potenzialmente vietata? Ma oggi non si festeggia proprio la liberazione dell’Italia dalla morsa del fenomeno più buio della storia italiana e non solo?
«Non ho parole – commenta la Roiati – mi sono sentita trattata come una potenziale criminale. Quale regola ho rischiato di infrangere? Antifascismo non si può scrivere? Voglio ricordare che mio nonno Lorenzo e suo fratello Vittorio, proprietari di queste mura, sono stati insigniti della medaglia al Valor Militare per attività partigiana, come tanti altri ascolani».
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