Un passo falso che aiuta gli inquirenti a sbrogliare i nodi del drammatico ritrovamento a Chiavari del corpo massacrato del 19enne Mahmoud Abdalla, per cui sono stati fermati due egiziani, uno titolare della barberia di Sestri Ponente, l’altro un suo dipendente.
Ahmed ‘Bob’ Abdelwahab, uno dei due indagati per l’omicidio, ha detto a uno dei dipendenti della sua barberia di Chiavari che il ragazzo era deceduto un’ora prima che venisse recuperata la prima mano mozzata sulla spiaggia di Chiavari.
La testimonianza del dipendente è stata definita “significativa” dagli investigatori anche grazie alla ricostruzione puntuale di quanto accaduto.
Il testimone ha riferito che Ahmed ‘Bob’ Abdelwahab e Mohamed Ali ‘Tito’ Abdelghani erano arrivati domenica pomeriggio a Chiavari e si erano fermati entrambi a dormire nell’appartamento dietro il negozio. Il lunedì successivo sarebbe stato giorno di riposo, ma ‘Bob’ gli ha chiesto di andare a lavorare e il testimone si è recato alla barberia alle 15.
Dopo avere effettuato due tagli ad altrettanti clienti, operazione per la quale ha impiegato circa 40 minuti, ‘Bob’ gli ha comunicato la morte di Mahmoud. Dunque Bob ha rivelato che il ragazzo era deceduto un’ora prima che venisse ritrovata la prima mano mozzata su una spiaggia di Chiavari, mano che è stata recuperata dalla polizia giudiziaria solo dopo le 17.
La decisione del magistrato di arrestare i due egiziani è stata presa nella tarda serata di ieri dopo l’interrogatorio durato oltre sei ore dei due fermati nella notte tra sabato e domenica dai Carabinieri del Nucleo investigativo e dalla Compagnia di Chiavari.
Secondo quanto ricostruito finora dagli interrogatori, Mahmoud è stato ucciso nella notte tra domenica 23 e lunedì 24 luglio e gettato in mare. Il suo corpo, con testa e mani mozzate, è stato ritrovato nelle acque antistanti il porticciolo di Santa Margherita Ligure.
Il giovane sarebbe stato ucciso dopo una lite con il suo datore di lavoro scatenata dal fatto che il ragazzo voleva lasciare il negozio di barbiere di Chiavari per lavorare in un altro esercizio commerciale.
I particolari del delitto sono agghiaccianti: prima l’hanno ucciso a coltellate spaccandogli il cuore in abitazione poi hanno messo il cadavere in una valigia e dopo averlo trasportato da Genova a Chiavari in taxi hanno smembrato il cadavere di Mahmoud Abdalla in spiaggia tagliando prima la testa e poi le mani.
Subito dopo hanno gettato i resti in mare. Durante i rispettivi interrogatori Ahmed ‘Bob’ Abdelwahab e Mohamed Ali ‘Tito’ Abdelghani si sono accusati l’un l’altro dello smembramento del cadavere.
La barberia di Sestri Ponente, dove aveva lavorato il diciottenne ucciso, era stata perquisita nei giorni scorsi. Le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo e della compagnia di Chiavari si sono svolte anche nel Tigullio dove, forse, il giovane è stato ucciso. Domenica era stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza che avrebbero registrato anche i movimenti dei fermati vicino alla foce dell’Entella dove sono state ritrovate le mani mozzate di Mahmoud Abdalla.
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