Se non supportato da cieca convinzione, risulta problematico definire tout court portatore di ben-essere l’attuale progresso tecno-scientifico.
In questo senso, la linea narrativa avversa tanto la pervasività tecno-latrica del tempo presente, quanto l’ingenuità di credere che essa possa qualificare un progresso vero e proprio: al massimo, una serie di progressi la cui funzione non di rado volge l’individuo in direzione anti-sociale.
Trattando in specie l’odierna protensione salutistico-sicuritaria, quale indizio di progresso, riprendo un articolo di Ginevra Bompiani ne Il Manifesto che traccia la questione del rapporto tra salute & ben-essere (must-have del mercato) e le politiche dei Governi nazionali succedutisi fino ad oggi.
E’ un fatto constatabile che nessuna priorità pubblica è stata dedicata a prevenire, prima di sanare, le condizioni di disagio civico, compresa l’attuale soluzione…
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