Accuse a Stefano Giella: La Regia Occulta


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 Un’altra misura cautelare è stata notificata a Stefano Giella, quarantenne di Aiello del Sabato, già noto alle cronache giudiziarie per l’incendio volontario che colpì la vettura del presidente del consiglio comunale di Atripalda, Franco Mazzariello. Assistito dal penalista Rolando Iorio, Giella si trova già agli arresti domiciliari e, con l’ordinanza eseguita questa mattina dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Solofra, vede aggravarsi la sua posizione.

I reati contestati e la nuova accusa

Su richiesta della Procura di Avellino, il Gip del Tribunale ha disposto una seconda misura cautelare nei suoi confronti. I reati provvisoriamente contestati sono: danneggiamento mediante incendio, porto di ordigno esplosivo e concorso in ricettazione. I fatti risalgono al 2024 e si sono consumati a Solofra, dove cinque veicoli sono stati incendiati su pubblica via, e dove un ordigno artigianale è stato collocato e fatto esplodere davanti all’ingresso di una sala scommesse, danneggiandone la porta.

L’interrogatorio di garanzia

Giella comparirà il prossimo 31 maggio dinanzi al giudice per le indagini preliminari, dottor Lucio Galeota, per l’interrogatorio di garanzia. Un passaggio decisivo che potrebbe chiarire — o complicare — la posizione dell’indagato. I magistrati della Procura e gli inquirenti dell’Arma attendono risposte, ma forse anche silenzi. Perché se Giella ha qualcosa da dire, è il momento; se invece tace, sarà il processo a parlare al suo posto.

I sospetti su una regia esterna

Ma il cuore delle indagini, come spesso accade nei casi dove la violenza sembra colpire alla cieca, è altrove. L’ipotesi investigativa — tutt’altro che remota — è che Giella non abbia agito da solo né per motivi personali, dal momento che non emergono legami diretti con i morti. Si fa strada dunque la possibilità di un’azione su commissione, forse orchestrata da mandanti rimasti nell’ombra. Una mano esecutrice, certo. Ma chi stringe il fiammifero prima che la benzina prenda fuoco?

Una pista da seguire fino in fondo

Gli investigatori non escludono una regia unica, dietro la quale potrebbe celarsi una trama più vasta, fatta di interessi, pressioni o intimidazioni. È questa la pista che la Procura di Avellino intende battere fino in fondo, in un’inchiesta che non si accontenta di fermare chi ha agito, ma punta a scoprire chi ha voluto che si agisse.

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www.avellinotoday.it è stato pubblicato il 2025-05-29 15:31:23 da


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