Ad Ancona è chiusa la guardia medica, i pazienti dirottati a Falcon…

Ad Ancona è chiusa la guardia medica, i pazienti dirottati a Falcon…


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ANCONA – Brutta sorpresa per i residenti di Ancona che ieri, domenica 6 luglio, hanno provato ad usufruire della guardia medica tra le 8 e le 20. Il servizio infatti non è stato erogato a causa della mancanza di medici disponibili a coprire gli orari sopra citati, con i malati, o i loro parenti, dirottati a Falconara Marittima. Insomma, chi passava trovava chiuso, come fosse un negozio qualsiasi. A raccontarci tutto è una nostra lettrice che ieri, assieme al marito e alla loro bambina, hanno vissuto un’autentica odissea durata circa 4 ore e mezzo.

Primo capitolo: «Mia figlia di 8 anni ha passato la nottata di domenica con 39,5 di febbre. Pensiamo possa avere delle placche alla gola, così decidiamo di portarla dalla guardia medica per capire di quale antibiotico avesse bisogno, evitando di portarla al pronto soccorso del Salesi. E invece, quando mio marito è arrivato davanti all’ingresso, si è ritrovato un cartello in cui vi era scritto che dalle 8 alle 20 “non sarebbe stata garantita la continuità assistenziale”. Ma come è possibile?».

Ad Ancona è chiusa la guardia medica, i pazienti dirottati a Falcon…Secondo capitolo: «Sempre mio marito decide a questo punto di andare al Salesi per farsi segnare l’antibiotico, ma trova una fila inimmaginabile. Così decide di andare via e si reca in una delle farmacie cittadine aperte. La farmacista però gli fa notare che non può vendergli un antibiotico senza prescrizione medica. Inoltre stenta a credere alla storia che la guardia medica sia chiusa, ritenendolo impossibile. Un fatto di cui si convince solamente quando, sempre mio marito, le fa vedere la foto del cartello apposto all’ingresso. Infine, chi è dietro al bancone, suggerisce di chiamare i carabinieri per segnalare quanto sta accadendo».

Terzo capitolo: «A questo punto entro in gioco io che, abbastanza contrariata per tutta questa vicenda e preoccupata per la salute di mia figlia, seguo il consiglio della farmacista e chiamo il 112. All’inizio non credono nemmeno loro alla mia versione. Pensano addirittura che ci siamo sbagliati e che siamo andati alla vecchia sede della guardia medica (quella posta tra via Piave e il viale della Vittoria, ndr) e non in quella nuova (situata al Poliambulatorio Bonarelli, ndr). Vista la mia insistenza però procedono a delle verifiche e scoprono che in effetti il disservizio era stato loro comunicato. I carabinieri aggiungono che non possono farci niente, ma gentilmente mi indirizzano alla guardia medica aperta più vicina che risulta essere quella di Falconara».

Quarto capitolo: «Questa volta la bimba alla guardia medica “assegnataci” ce la accompagno io con la mia macchina. In fila, prima di noi, trovo un’altra signora con una guancia assai gonfia. Aveva un ascesso in corso ed è stata costretta anche lei a guidare da Ancona a Falconara, nonostante il forte dolore, per farsi prescrivere un farmaco. Aspetto così il mio turno e il medico molto gentilmente mi prescrive un antibiotico».

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Quinto capitolo: «Il pomeriggio chiamo una mia amica per sfogarmi e scopro che la guardia medica di Ancona era rimasta chiusa pure la domenica precedente. Infatti anche lei aveva provato a ricorrerci, a causa di una puntura d’insetto, ma, dopo averla trovata chiusa, era stata dirottata in quella di Polverigi».

Conclusione: «Mi chiedo come tutto questo sia possibile e soprattutto se sia giusto. Perché a me non lo sembra per niente».

Da nostre ricerche apprendiamo quindi che episodi simili sono accaduti diverse volte negli ultimi giorni. E il motivo è presto detto. Diversi dottori in servizio alla guardia medica di Ancona si sono licenziati in massa, mentre altri hanno chiesto il trasferimento, ottenendolo, alle sedi periferiche. In tutto ciò va segnalata l’ira di chi già lavorava nei presidi dei comuni limitrofi al capoluogo, i quali ora si ritrovano con il doppio se non il triplo dei pazienti da servire.

La ragione di questo fuggi fuggi da Ancona, a quanto trapela, può essere così riassunta: «Lo stipendio è troppo basso rispetto alle responsabilità e alla mole di lavoro che dobbiamo svolgere». Sarà davvero così? Noi non possiamo saperlo e quindi non prendiamo posizione. Tantomeno critichiamo l’Ast per questi buchi, dato che compensarli in breve tempo comprendiamo bene sia molto difficile.

Certi che ogni procedura prevista è stata comunque rispettata ci permettiamo tuttavia di far notare una sola cosa: aver avvisato preventivamente i cittadini dei turni scoperti alla guardia medica, fosse stato pure all’ultimo secondo, magari attraverso i mezzi d’informazione, i social e qual si voglia altro mezzo di comunicazione, non avrebbe guastato. Tutto qui.

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www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2025-07-07 16:22:00 da


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